SCUOLE CATTOLICHE: CARD. GROCHOLEWSKI, NON LASCIARSI "INFLUENZARE" DA GENDER (2)

"Non scendiamo a livello d’indicazioni didattiche specifiche", ha spiegato monsignor Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, rispondendo a una domanda su eventuali indicazioni didattiche suggerite alle scuole cattoliche per contrastare l’ideologia del "gender". Le 210mila scuole cattoliche sparse nel mondo, infatti, "fanno riferimento a indirizzi scolastici diversi", e la Santa Sede "non interferisce nel rapporto tra queste ultime e le leggi dei loro Paesi". Nel nuovo documento, così come in quelli che l’hanno preceduto in tale ambito, ha precisato tuttavia monsignor Zani, "c’è una visione programmatica e progettuale e si sottolinea l’importanza che ogni scuola cattolica elabori il proprio progetto educativo, che è il luogo dove si fa la mediazione tra le leggi di ciascuno Paese e la visione cristiana che ispira l’educazione". Se, però, la Santa Sede non interviene sui programmi, "punta molto sui dirigenti e i docenti", ha assicurato il segretario della Congregazione: "Sono loro che attuano le leggi dello Stato, e il terreno della liberà di educazione è lo spazio entro il quale la visione cristiana può elaborare prospettive". Di qui l’impegno a "formare i formatori"; anche attraverso "seminari intensivi di formazione dei dirigenti".

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