I ragazzi di Scampia: educazione e bellezza contro la corruzione

Educazione e bellezza contro la corruzione. È il messaggio che vuole lanciare il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale assieme ai ragazzi di Scampia con l’iniziativa vissuta oggi ai Musei Vaticani. Il gruppo “Dignità e Bellezza” dell’Istituto superiore Attilio Romanò di Scampia, Secondigliano e Miano (Napoli) e il Centro Hurtado di Scampia sono stati, infatti, accolti per una visita gratuita al patrimonio artistico conservato tra le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina. “Con questi ragazzi di Scampia – spiega in una video-intervista al Sir Vittorio V. Alberti, filosofo e officiale del Dicastero -, intendiamo stabilire un rapporto continuativo di educazione, affinché loro stessi, attraverso l’analisi di ciò che vedranno qui ai Musei vaticani, possano trarre elementi utili per la nostra elaborazione culturale contro la corruzione”.

Per Alberti, “il patrimonio storico-artistico di cui disponiamo costituisce dal punto di vista concettuale un’arma culturale contro la corruzione, che è una forma di chiusura mentale, un reclinarsi dal punto di vista intellettuale su se stessi e non aprirsi agli altri. Ciò che va contro la corruzione è l’apertura mentale, il libero pensiero, l’approssimarsi, l’uscire da sé, l’incuriosirsi. Le arti determinano un canale di apertura emozionale e sentimentale, e poi intellettuale, che educa la persona e l’aiuta a uscire da sé”. L’insegnante Fedele Salvatore ha ricordato che “questo percorso è iniziato da noi, a Scampia, nella nostra scuola, all’Istituto Attilio Romanò, intitolato a una vittima innocente della criminalità”. “La bellezza, oltre che salvare il mondo, lo libererà. E noi siamo convinti che possiamo liberarci da ogni legame con la camorra, con la criminalità e con la corruzione proprio attraverso l’apertura alla bellezza, alle cose belle e alle persone belle”.

I prossimi appuntamenti dell’iniziativa “Dignità e Bellezza” si terranno a Teano il 1° giugno, in una conferenza a cui prenderanno parte, oltre al Dicastero, rappresentanti della Conferenza episcopale italiana e della Chiesa locale, nonché l’associazione Libera; e a Monreale il 22 giugno, nel tentativo del Dicastero promuovere un contatto costante su tali argomenti con le diocesi locali e le Istituzioni territoriali.

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