Lotta alla corruzione. Vittorio V. Alberti: riguarda ogni cittadino. È una questione culturale

“La corruzione non è solamente tangenti. È logoramento, silenzio, omertà, indifferenza, favoritismo, incapacità gestionale. È cinismo, ipocrisia. Alla base di tanti reati – traffico di esseri umani, organi, droga e armi – spesso non si sa che c’è un fatto di corruzione”. Lo afferma in un video-editoriale per il Sir – in occasione della Giornata contro la corruzione – il filosofo Vittorio V. Alberti, membro della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili, co-autore del libro “Corrosione. Combattere la corruzione nella Chiesa e nella società”.
“La lotta alla corruzione riguarda ogni cittadino, cioè è una questione culturale”, rileva il filosofo, secondo cui “nel dibattito pubblico la corruzione non può rimanere chiusa nella sua definizione giuridica o giudiziaria, peraltro opportunissima, ma deve andare oltre”. Alberti pone due domande: “Cosa possono fare la cultura, l’opinione pubblica, le persone di cultura, gli studiosi, i giornalisti, gli artisti, gli insegnanti non solo per sostenere quell’azione repressiva ma anche per creare un dibattito vasto su questi argomenti, tenendo conto che la magistratura ha bisogno di una cultura sulla quale fondare le ragioni in nome delle quali si muove per reprimere?”. In secondo luogo, chiede il filosofo, “cosa può fare la Chiesa come assemblea per combattere la corruzione delle sue istituzioni?”.

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