Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata del malato 2018. Il commento di don Massimo Angelelli (Cei)

“Contiene richiami molto, molto forti” a quanti si occupano di salute e sanità. A commentare in un videoeditoriale per il Sir il Messaggio del Papa, diffuso ieri, per la Giornata mondiale del malato che ricorre l’11 febbraio 2018, è don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute. Tema della Giornata “Ecco tuo figlio … Ecco tua madre’”. Nel Messaggio, osserva il direttore dell’Ufficio Cei, “tutto il mondo della salute e della sanità e tutti coloro che si occupano di malati” sono invitati a mettere “la persona umana al centro del processo terapeutico”. Francesco, inoltre, “invita tutti a svolgere la ricerca scientifica nel rispetto della vita e dei valori morali e cristiani”. Il Papa, fa notare ancora don Angelelli, richiama l’impegno plurisecolare della Chiesa a servizio dei malati e “la generosità di molti fondatori, ma suggerisce una nuova creatività che parta dalla carità” e “ci chiede di preservare gli ospedali cattolici dal rischio dell’aziendalismo”. “Ci ricorda inoltre che la cura passa attraverso una visione integrale della persona. L’intelligenza organizzativa e la carità – le parole di Francesco – esigono che la persona del malato venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre al centro del processo di cura”. “Un richiamo fortissimo – prosegue don Angelelli – è che a partire dalla parrocchia la pastorale della salute resta e resterà sempre un compito necessario ed essenziale”. Soffermandosi sulla “tenerezza e la perseveranza con cui molte famiglie seguono i propri figli, genitori e parenti, malati cronici o gravemente disabili – prosegue – il Papa ricorda che le cure che sono prestate in famiglia sono una testimonianza straordinaria di amore” e chiede siano “sostenute con adeguato riconoscimento e con politiche adeguate”. “Un invito a tutta la Chiesa – conclude Angelelli – a prendersi carico delle più grandi fragilità e ad essere sempre più una comunità sanante”.

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