Australia. In 20mila all’Olympic Park di Sidney per il Festival dei giovani

Ventimila giovani, dai 18 ai 30 anni, provenienti da tutta l’Australia, hanno riempito i diversi spazi dell’Olympic Park di Sidney dove, dal 7 al 9 dicembre, si sta svolgendo l’Australian Catholic Youth Festival. Ha preso così il via l'Anno della gioventù indetto dai vescovi australiani a dieci anni dalla Gmg del 2008 e in vista del Sinodo di ottobre. Il Papa: "Sia un'occasione per i giovani cattolici della nazione per approfondire il loro rapporto con il Signore e offrire alla Chiesa e alla società il messaggio della fede"

20.000 giovani dai 18 ai 30 anni, provenienti da tutta l’Australia, hanno riempito i diversi spazi dell’Olympic Park di Sidney dove, dal 7 al 9 dicembre, si sta svolgendo l’Australian Catholic Youth Festival.  A dare il via al meeting alla Qudos Bank Arena, la star della musica cattolica canadese Matt Maher. Poi il benvenuto dell’arcivescovo Anthony Fisher, arcivescovo di Sydney e delegato per la pastorale giovanile che ha lanciato una sfida ai giovani presenti: seguire l’esempio di Maria e “Say Yes” (dire sì) ai piani che Dio ha per la propria vita. L’arcivescovo ha quindi ripetuto le parole che papa Francesco ha rivolto in Polonia alla Veglia della Giornata mondiale della gioventù di Cracovia. “Cari giovani, non siamo venuti al mondo per ‘vegetare’, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta”.

 

“Alzati dal divano e sarai in grado di vedere oltre e fare di più”,

ha detto l’arcivescovo Fisher. “Un nuovo orizzonte ti si aprirà e sarà fonte di gioia per te e per gli altri. Basta dire un sì pieno di fiducia a Dio, un sì con tutto il cuore, per oggi e per sempre e vedrai cosa può fare Dio con te”. Parlando poi in conferenza stampa, l’arcivescovo Fisher ha dichiarato di essere rimasto molto colpito dalla fede dei giovani durante l’apertura del Festival.

“È stato semplicemente meraviglioso. I giovani sono esplosi fin dall’inizio e ho percepito la presenza dello Spirito Santo in mezzo a loro, il loro amore per la Chiesa e le loro speranze”. Ai giovani è arrivato anche un messaggio di papa Francesco che è stato letto in apertura dall’arcivescovo Fisher. Il Festival – è l’augurio di Francesco – “sia un’occasione per i giovani cattolici della nazione per approfondire il loro rapporto con il Signore e offrire alla Chiesa e alla società il messaggio della fede che è una fiamma che cresce e diventa più forte se viene condivisa e trasmessa, affinché tutti possano conoscere, amare e confessare Cristo Gesù, il Signore della vita e della storia”.

 

 

 

Matt Maher, candidato ai Grammy, sempre presente ai Festival giovanili di tutto il mondo, in Australia per la terza volta, si è detto convinto dell’utilità di questi incontri: aiutano i giovani e li sostengono nel loro cammino alla ricerca di un senso di identità e appartenenza. “È essenziale per i giovani – ha detto il cantante – appartenere a qualcosa di più grande di loro e chiedersi chi sono io e qual è il mio posto nel mondo. Bastano, allora, poche persone per mostrare la gioia di Gesù, gioia contagiosa, che dà senso di appartenere ed  essere parte di una narrazione più grande di noi stessi”.

Al Festival di Sydney è stato ufficialmente lanciato a livello nazionale l’Anno della gioventù indetto dai vescovi australiani, a dieci anni dalla Gmg del 2008 e in vista del Sinodo giovani che si aprirà in ottobre a Roma. Un Anno, spiegano i vescovi, finalizzato a invitare tutta la Chiesa a comprendere l’importanza della “presenza vivificante” dei giovani nella Chiesa e nella società e ad avviare un processo di rinnovamento nella vita della Chiesa.

 

 

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