Zambia: entro il 2016 inizieranno le trasmissioni di “Lumen TV”, prima tv cattolica nazionale

Tra pochi mesi il Paese dell’Africa meridionale dovrebbe avere una televisione cattolica capace di trasmettere su tutto il territorio nazionale, progetto che da anni la Chiesa locale sperava di poter realizzare. Nel palinsesto anche programmi d’informazione ed educazione a buone pratiche di sviluppo sociale, ad esempio in ambito sanitario.

Il nome esiste già: “Lumen TV Zambia”, le trasmissioni invece dovrebbero partire entro la fine del 2016. Tra pochi mesi, dunque, il Paese dell’Africa meridionale dovrebbe avere una televisione cattolica capace di trasmettere su tutto il territorio nazionale, progetto che da anni la Chiesa locale sperava di poter realizzare. È infatti dal 1994, anno del primo Sinodo africano, che i vescovi zambiani hanno iniziato una riflessione sull’uso dei mezzi di comunicazione di massa per l’evangelizzazione, puntando inizialmente soprattutto sulle radio. Il risultato è stata la creazione di una serie di stazioni diocesane, che fino a questo momento hanno rappresentato il mezzo più efficace per la comunicazione del messaggio del Vangelo e la formazione dei fedeli laici.

Nuove chiese e media. In un contesto che cambia rapidamente, però, questo non può più bastare: secondo i dati del governo di Lusaka, ormai il 94% delle famiglie zambiane possiede un televisore e il video è diventato il primo mezzo di diffusione anche per i contenuti religiosi. A fornirli sono oggi soprattutto una serie di canali dai nomi inequivocabili (come “Emmanuel TV” o “Trinity Channel”) ma che, spesso, trasmettono un messaggio molto distante da quello del cattolicesimo.

“Si tratta di televisioni legate a denominazioni protestanti, o addirittura di proprietà di gruppi fondamentalisti e ostili alla Chiesa cattolica – spiega padre Cleophas Lungu, segretario generale della Conferenza episcopale -. Del messaggio cattolico, invece, i telespettatori non potevano beneficiare finora: per questo i vescovi hanno deciso di far partire il progetto di una televisione cattolica su base nazionale”.

L’impatto dei media religiosi sulla vita quotidiana degli zambiani non può essere sottovalutato: il Paese, come molti altri in Africa, assiste da anni a una crescita forte delle nuove Chiese d’ispirazione evangelica e pentecostale, spesso fondate da predicatori locali. In alcuni casi, strumento delle loro fortune è stata proprio la tv: un programma settimanale sul principale canale nazionale ha permesso, ad esempio, al celebre “pastore” Nevers Mumba d’intraprendere addirittura una carriera politica, culminata in una nomina a vicepresidente nel 2003 e in una candidatura presidenziale nel 2015.

Fame di spiritualità. Altrettanto importanti sono gli effetti di questo fenomeno a livello di pratica religiosa. Pur raccogliendo ancora circa la metà dei cristiani zambiani (che complessivamente sono l’87% della popolazione), la Chiesa cattolica vede sempre più fedeli avvicinarsi alle nuove confessioni e alle loro celebrazioni mediatiche. “Questo avviene soprattutto per il tipo di messaggio che trasmettono, una predicazione che enfatizza la possibilità di diventare ricchi attraverso l’appartenenza a una determinata Chiesa – nota ancora padre Lungu -. È il cosiddetto ‘Vangelo della prosperità’, che fa presa soprattutto per via della povertà diffusa”. Allo stesso tempo, ammette però il religioso, è chiaro che

esiste “una fame di spiritualità, che viene soddisfatta anche da questi canali: la presenza di una TV cattolica ci permetterà di colmare questo vuoto”.

I programmi strettamente religiosi, però, saranno solo una parte dell’offerta di “Lumen TV”, che punterà anche sull’informazione e sull’educazione a buone pratiche di sviluppo sociale, ad esempio in ambito sanitario: un prolungamento, quindi, dell’azione che la Chiesa già svolge da anni sul territorio nazionale. “Si tratta di comunicare uno stesso messaggio in maniera più efficace – sintetizza il segretario generale della conferenza episcopale -. In passato la catechesi tradizionale bastava, ma oggi, soprattutto nei confronti dei giovani, continuamente connessi, attraverso i telefoni, a reti sociali come Facebook e Twitter, dobbiamo adattare i nostri metodi di evangelizzazione e di annuncio della Parola di Dio”. In questo senso, conclude il sacerdote, “il lancio di una televisione cattolica su base nazionale sarà il primo passo nell’esplorare nuove piattaforme e nuovi modi di portare avanti la missione della Chiesa: predicare il Vangelo in tutto il Creato”.

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