Domenica 24 giugno l’affluenza alle urne per il secondo turno delle elezioni comunali è stata inferiore alla metà degli aventi diritto: 46,1%, con una netta diminuzione, in alcune situazioni un vero e proprio crollo, rispetto al voto di due settimane prima. Su 14 comuni capoluogo di provincia al ballottaggio, il centro-destra ha vinto in sette casi, il centrosinistra in quattro, il M5S in uno. Ci sono state poi le vittorie “personali” a Imperia e a Messina. Se si sommano i verdetti decisi già al primo turno, sempre per quanto riguarda i comuni capoluogo, il centrodestra ha eletto undici sindaci, il centrosinistra sei, il M5S uno. Ma il dato politico più rilevante di questa seconda tornata è con tutta evidenza la sconfitta del centrosinistra nei tre capoluoghi della Toscana in cui si è votato. In quelle che erano considerate roccaforti elettorali del Pd e dei suoi alleati – Pisa, Massa e Siena – il centrodestra trainato dall’exploit della Lega ha portato al successo i propri candidati nelle sfide con quelli del centrosinistra. Che adesso, in una regione storicamente “rossa”, esprime soltanto tre sindacisu undici comuni capoluogo. In dettaglio, a Pisa Michele Conti (52,29%) ha superato Andrea Serfogli (47,71%), a Massa Francesco Persiani (56,62%) ha battuto Alessandro Volpi (43,38), a Siena è prevalso Luigi De Mossi (50,80%) su Bruno Valentini (49,20%).
Ad Ancona, nell’unico comune capoluogo di regione, oltre che di provincia, chiamato alle urne, è stato confermato il sindaco uscente del centrosinistra, Valeria Mancinelli (62,78%), nel confronto con Stefano Tombolini (37,22%) del centrodestra. Quanto alle situazioni politicamente singolari a cui si accennava, a Imperia l’ex-sindaco ed ex-ministro forzista, Claudio Scajola (52,05%), ha sconfitto il candidato del centrodestra, Luca Lanteri (47,95%). A Messina ha vinto Cateno De Luca (65,28%), eletto a novembre consigliere regionale nelle liste dell’Udc, ma candidato a sindaco con il sostegno di alcune liste civiche. Liste che non hanno superato il quorum con la conseguenza paradossale che il neo-sindaco si ritrova, almeno in partenza, senza consiglieri comunali. Il suo sfidante è stato Dino Bramanti, del centrodestra, che si è fermato al 34,72%. Per restare in Sicilia, a Siracusa è stato eletto sindaco il “civico” di centrosinistra Francesco Italia (52,99%) che ha superato Paolo Reale (47,01%) del centrodestra.A Ragusa, dove finora il sindaco era stato espresso dal M5S, il “civico” di centrodestra Peppe Cassì (53,07%) ha battuto il candidato dei cinquestelle Antonio Tringali (46,93%). Il M5S ha invece “conquistato” Avellino con Vincenzo Ciampi (59,54%) ribaltando il risultato del primo turno che aveva visto in netto vantaggio il candidato del centrosinistra Nello Pizza ( 40,46%).
A Brindisi è stato eletto un sindaco di centrosinistra, Riccardo Rossi (56,61%), vincitore nella sfida con il centrista-forzista Roberto Cavalera (43,39%). Sindaco di centrosinistra anche a Teramo, dove Gianguido D’Alberto (53,3%) ha sconfitto Giandonato Morra (46,7%) del centrodestra. A Terni il ballottaggio è stato tra il candidato del centrodestra Leonardo Latini, eletto sindaco con il 63,42% dei voti, e il candidato del M5S Thomas De Luca (36,58%). A Viterbo il centrodestra ha avuto la meglio con Giovanni Arena (51,09%) sulla “civica” Chiara Frontini (48,91%). Sindaco di centrodestra anche a Sondrio, con il successo di Marco Scaramellini(60,37%) su Nicola Giugni (39,63%) del centrosinistra.
Da registrare, a Roma, il ballottaggio per il III Municipio (oltre 200 mila abitanti) che ha visto prevalere il candidato del centrosinistra, Giovanni Caudo, su quello del centrodestra, Francesco Maria Bova.