Lettere da PyeongChang. Carissime Cecilia e Lisa, vi dedico un mio elogio alla femminilità

Cecilia Maffei e a Lisa Vittozzi, due atlete di due sport differenti, sono le destinatarie odierne delle “Lettere da PyeongChang” del direttore dell'Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. “Ho deciso di dedicare a Cecilia e Lisa - spiega don Gionatan in un’intervista al Sir -, un mio elogio alla femminilità in questi Giochi che, per l’Italia, sono perlopiù Giochi al femminile”

(Foto: AFP/SIR)

PyeongChang, 22 febbraio 2018

Quattordicesimo giorno dall’apertura dei Giochi olimpici di PyeongChang. Chiediamo a don Gionatan a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera.

Oggi ho deciso di scrivere a Cecilia Maffei e a Lisa Vittozzi, due atlete di due sport differenti, ma soprattutto due donne. Mi è piaciuto, infatti, scrivere un mio elogio alla femminilità in questi Giochi che, per l’Italia, sono perlopiù Giochi al femminile!

Dicci cosa vuoi scrivere a Cecilia e Lisa…

Carissime Cecilia (*) e Lisa (**),

mi voglio prendere oggi, a quattro giorni dalla cerimonia conclusiva dei XXIII Giochi Olimpici invernali di PyeongChang2018, la possibilità di assegnare io una medaglia d’oro… e vorrei che la condivideste voi due… ma come rappresentanti di tutte le donne che in questi Giochi hanno fatto grande il nostro Paese, con tante vittorie e con tanti bei risultati!

Non a caso ho scelto voi due.

Cecilia Maffei

Tu, Cecilia, che hai fatto il tuo più bel risultato della vita, non per aver vinto la medaglia, ma per essere riuscita a partecipare a questi Giochi quando, per il serio infortunio del 31 dicembre, il discorso sembrava chiuso e invece, con più ore di lavoro intenso che di sonno, sei riuscita ad esserci e a lasciare il segno.

Lisa Vittozzi

Tu, Lisa, che sei riuscita ad esprimere al meglio le tue potenzialità di atleta e di donna, facendo centro sul poligono e sul podio, ma soprattutto sulla pista dove hai avuto il coraggio di fare un passo avanti alla luce del sole perché tutti potessero stupirsi della tua unicità.

La medaglia che oggi vi assegno è elogio del femminile… nello sport, come nella storia dell’umanità!

È elogio del femminile, perché più del fisico, in voi vince la motivazione! Siete sempre determinate a sfidare i vostri limiti, e questo non vi fa cadere nell’avere un’idea molto alta di voi stesse, ma vi spinge a sentire innervarsi di forza di volontà la vostra preparazione. E, una volta che decidete di raggiungere un obiettivo, non vi ferma nessuno, perché avete una capacità innata di far fronte in maniera positiva ad ogni tipo di difficoltà, una capacità che chiamano resilienza. Beh… voi l’avete a mille!

È elogio del femminile, perché più della grossezza del cuore, per voi conta la sua grandezza! Questo penso non possa negarlo nessuno! Avete un cuore biologicamente più piccolo di quello dei maschi, ma avete anche un cuore misteriosamente più grande del nostro! È il dono forse più bello che vi appartiene… predisposizione naturale a percepire il Mistero, capacità innata di comprendere le cose grandi della vita… che spesso sono le più semplici!

È elogio del femminile perché più del sangue freddo, in voi vince la forte empatia ed emotività! La grande empatia, la capacità di comprendere in modo immediato gli stati emotivi altrui senza farsi travolgere, e la grande emotività, la tendenza ad emozionarsi facilmente, sono la vostra più grande risorsa. Le emozioni, che la vita e l’allenamento vi hanno insegnato a saper ben gestire e supportare, sono un motore importante per la vostra motivazione e il vostro impegno, portando, in questi Giochi Olimpici di PyeongChang, ad una prestazione eccellente!

Forse dovremmo imparare un po’ tutti a vivere lo sport… e la vita… al femminile! Calcolando di meno e sognando di più, scommettendo un po’ meno sui muscoli e un po’ più sul cuore, smettendola di sembrare tutti d’un pezzo e iniziando a raccontarci anche noi come emotivamente fragili, bisognosi di superare le difficoltà per gustare la gioia di raggiungere traguardi inattesi di vita bella e di sogni realizzati!

Grazie, Cecilia e Lisa! E grazie a tutte le donne che rendono preziosa la nostra vita e grande il nostro Paese. Atlete di valore… ma soprattutto persone che non hanno paura di mostrare la loro preziosità svelata in occhi allenati a far brillare bellezza e a raccontare speranza!

(*) Cecilia Maffei, pattinatrice di short track, medaglia d’argento nella staffetta 3000 metri

(**) Lisa Vittozzi, biatleta, medaglia di bronzo nella staffetta

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