Lettere da PyeongChang. Carissima Dorothea, insegnaci a non sbagliare mira e a cercare di far centro

Dorothea Wierer, atleta italiana di biathlon, è la seconda destinataria delle "Lettere da PyeongChang" del direttore dell'Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. "Ho deciso di scriverle – spiega don Gionatan in un’intervista al Sir – perché mi ha molto colpito nella sua gara stasera"

(Foto: AFP/SIR)

PyeongChang, 10 febbraio 2018

Chiediamo a don Gionatan a chi vorrebbe scrivere la sua lettera in questo secondo giorno di Olimpiadi invernali.

Oggi ho deciso di scrivere a Dorothea Wierer, atleta italiana di biathlon che mi ha molto colpito nella sua gara stasera.

Dicci cosa le scriveresti…

Carissima Dorothea (*),

oggi sei tra le protagoniste dei Giochi di PyeongChang con la tua prova di biathlon, nonostante il forte vento che sferza l’Alpensia Biathlon Center!

Questo pomeriggio avremmo forse un po’ tutti voluto entrare nella tua testa e nel tuo cuore per ascoltare i tuoi pensieri e per provare il battito in gola delle grandi occasioni. Raccontaci cosa si prova mentre si contano i giorni… poi le ore… poi i minuti che ti separano da una grande prova! Raccontaci cosa si prova a sentirsi il fiato sul collo perché le aspettative su di te diventano un peso più che farti sentire importante! Non mi fraintendere… non è curiosità la mia! Forse, potresti raccontarcelo per tutti quegli uomini e quelle donne che si trovano a dover affrontare una prova della vita… e si sentono strangolare dalla paura o sopraffare dall’angoscia! O ce lo potresti raccontare per tutte quelle persone che vivono imprigionate dal giudizio degli altri e scelgono di gettare la spugna o di vivere nell’anonimato! Ma tu… questo racconto ce lo hai proposto stasera!

Basta solo ascoltarti…

Basta ascoltarti mentre vivi la tua gara, anzi le due gare in una (sci di fondo e tiro a segno) e mentre corri con gli sci ai piedi, i bastoncini in mano e quei 4 o 5 Kg sulle spalle tra il bianco e il freddo delle nevi! È uno spettacolo guardare il tuo celeste muoversi nel bianco e stendersi sul poligono per centrare i bersagli!

Dorothea… se anche noi imparassimo a correre tra le tante nevi della vita e a non spaventarci se di fronte a noi c’è una… anzi due sfide o prove, forse impareremmo a non sbagliare mira e a cercare di far centro su ciò che conta davvero per vivere felici! Eh… ma dovremmo imparare da te a prendere il fiato… perché spesso lo perdiamo e non ci concediamo quegli attimi di respiro profondo dove il fiatone si placa e il battito torna sereno! Solo così potremmo anche noi, come te, stendere la vita sul poligono di tiro e giocarci i nostri cinque colpi… Sai, Dorothea, non sei la prima ad avere quei cinque colpi a tua disposizione!

Era il 1000 a.C. quando i Filistei e il popolo di Israele intrapresero una dura battaglia, il cui vincitore stava per essere il terribile gigante Golia. Ma è stato Davide, un ragazzino, ad averla vinta! E sai come? Prendendo con sé dal torrente cinque sassolini ben lisci e la sua fionda! Aiutaci, dai, a scegliere i cinque colpi da portare con noi in ogni battaglia contro i nostri Golia… che oggi non hanno tanto il volto di giganti, ma quello della paura, della rassegnazione, della malinconia, della noia, della resa! Saranno forse i colpi del dono, della gratitudine, del perdono, della speranza e della gioia? E la nostra fionda, come la tua carabina, sarà forse il coraggio della fiducia e dell’abbandono?

Una cosa è chiara: non conta tanto la velocità quanto la precisione, il fare centro negli obiettivi del poligono, come in quelli della vita! E non bisogna rinunciare mai a un sogno solo perché si pensa che ci vorrà troppo tempo per realizzarlo, perché il tempo, come il vento, passerà comunque e si può rischiare di rimane con i cinque colpi o quel solo talento sotterrati nella tasca.

Grazie, Dorothea, perché oggi – forse senza saperlo – hai ripetuto con la tua vita ciò che scriveva Madre Teresa di Calcutta un po’ di tempo fa’: “La vita è un’opportunità, coglila. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è felicità, meritala”! Grazie, Dorothea! Buona vita!

(*) Dorothea Wierer, atleta di biathlon

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