Mostra del Cinema: un Leone contro la paura dell'”altro”

Mostra del Cinema: il Leone d’oro a Guillermo del Toro chiude la 74a edizione, con un bilancio positivo. Titoli forti, con prevalente attenzione alla dimensione sociale e ai suoi conflitti.

Charlotte Rampling, Jasmine Trinca

L’omaggio a Sergio Leone e al cinema italiano da parte del regista messicano Guillermo del Toro, nel ricevere il Leone d’oro per “The Shape of Water”, ha chiuso in maniera positiva l’edizione 74 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, guidata dal Presidente della Biennale Paolo Baratta e dal direttore artistico Alberto Barbera.
Il premio a Del Toro ha messo d’accordo critica e pubblico, grazie a una storia che si serve della fiaba, virata a tinte noir, per raccontare i punti oscuri della società statunitense, degli anni Sessanta così come quella di oggi:

la paura dello straniero.

Il film di del Toro si tinge anche di sentimento, grazie al personaggio di Elisa interpretato da Sally Hawkins, che da emarginata in quanto non udente, tende la mano con coraggio e tenerezza al cosiddetto mostro, che simbolicamente rappresenta lo straniero, l’“altro”, il “nemico” da temere.

Premi secondo le attese, con qualche assenza
Non si sono verificate molte sorprese nella cerimonia di premiazione del Festival di Venezia, sabato 9 settembre. Oltre al meritato riconoscimento al film di del Toro, la stampa aveva ampiamente colto in anticipo alcuni titoli forti del Concorso: dal premio per l’attore esordiente Charlie Plummer per il film “Lean on Pete” di Andrew Haigh, ai riconoscimenti per “Jusqu’à la garde” di Xavier Legrand, ovvero Opera prima “Luigi De Laurentiis” e Leone d’argento per la miglior regia.
Era inoltre abbastanza prevedibile il tributo a Charlotte Rampling, premiata con la Coppa Volpi come miglior attrice per “Hannah” di Andrea Pallaoro, un film che l’attrice britannica regge con grande coraggio e padronanza. Sembrava che anche Donald Sutherland – che riceverà prossimamente l’Oscar alla carriera – potesse portare a casa il premio per l’interpretazione maschile come protagonista del film di Paolo Virzì, “The Leisure Seeker. Ella & John”; alla fine la giuria internazionale presieduta da Annette Bening ha valorizzato l’attore Kamel El Basha del film “L’insulte” di Ziad Doueri.
Il più volte citato “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri” di Martin McDonagh era tra i favoritissimi per il Leone d’oro così come per la miglior interpretazione di Frances McDormand. Nulla di fatto, ma il film non è andato via a mani vuote, ottenendo la miglior sceneggiatura.

Una Mostra ben assortita, con film importanti destinati a rimanere
Sin dalla presentazione del cartellone di Venezia 74, lo scorso luglio, era stata sottolineata la varietà e la ricchezza di titoli selezionati per la Mostra. Calato ora il sipario sul Lido, è possibile confermare l’indubbio valore della proposta cinematografica e culturale, in particolare riscontrata nelle opere del Concorso. L’impressione è che molti film troveranno certamente il favore del pubblico italiano, ma anche dei grandi appuntamenti internazionali, dagli EFA – The European Film Academy, ai Golden Globe sino agli Oscar 2018.

L’augurio in particolare è di scoprire film capaci di offrire un intenso ritratto sociale, tra denuncia e riconciliazione, istantanee di coraggio e riscatto: da “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri” a “L’insulte”, da “La villa” a “Lean on Pete”.

La presenza del mondo cattolico, dal Signis al Premio Bresson
Anche quest’anno la giuria cattolica internazionale Signis – Organizzazione mondiale cattolica per le comunicazioni – è stata presente alla Mostra del Cinema, visionando tutti i titoli della selezione ufficiale. A vincere il riconoscimento cattolico è stato il film francese “La villa”: “Una rappresentazione contemporanea – riporta la motivazione – del mondo in cui viviamo oggi. ‘La villa’ ha molto da dire sui legami familiari, il significato della casa, il rapporto con i vicini (migranti), e il confronto con la popolazione che invecchia. […]

Un’onesta e commovente celebrazione della vita”.

La giuria Signis ha inoltre accordato una menzione speciale al film israeliano “Foxtrot” di Samuel Maoz.
Altro riconoscimento importante assegnato al Lido è stato il Premio “Robert Bresson” della Fondazione Ente dello Spettacolo, con il patrocinio della Segreteria per la Comunicazione e il Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede. Il Premio è andato quest’anno al regista italiano Gianni Amelio, consegnato da mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno.

Nonostante i timori, la Macchina del Festival ha funzionato alla perfezione
Timori e senso di insicurezza hanno preceduto l’inizio della 74a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, paure generate soprattutto dal clima internazionale, dal pericolo di attentati. La sicurezza al Lido è però stata ampiamente garantita, con una presenza delle forze dell’ordine discreta e puntuale, mai invadente. Tutto si è svolto nella massima serenità, a conferma di un lavoro attento e professionale. Appuntamento dunque alla 75a edizione della Mostra nel 2018.

*Segretario Commissione Nazionale Valutazione Film

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