Stato di emergenza e stato di calamità: quali differenze?

Il primo ha a che fare essenzialmente con il settore agricolo e attiene soprattutto alla problematica dei rimborsi e del sostegno economico, il secondo prevede interventi molto più complessi e immediati e riguarda il piano della protezione civile

Numerose regioni, almeno una decina, sono pronte a chiedere lo stato di calamità naturale per i danni causati dalla siccità. “Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e nella verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica”, ha fatto sapere il ministro per le politiche agricole, Maurizio Martina. Bisogna intendersi sui termini, perché spesso nella comunicazione si confondono lo stato di calamità naturale (quello che il ministro ha definito tecnicamente “stato di eccezionale avversità atmosferica”) con lo stato di emergenza.

Il primo ha a che fare essenzialmente con il settore agricolo e attiene soprattutto alla problematica dei rimborsi e del sostegno economico, il secondo prevede interventi molto più complessi e immediati e riguarda il piano della protezione civile.

“Lo stato di emergenza – spiega appunto il sito del dipartimento della Protezione civile – può essere dichiarato al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali, oppure per eventi connessi all’attività dell’uomo, che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari. Può essere dichiarato anche in caso di calamità naturali o gravi eventi all’estero. La durata dello stato di emergenza non può superare i 180 giorni e può essere prorogata di altri 180 giorni, con ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri”.

“La delibera dello stato di emergenza – si legge ancora nel sito della Protezione civile – stanzia l’importo per realizzare i primi interventi nell’ambito dell’emergenza. Ulteriori risorse possono essere assegnate, con successiva delibera, a seguito della ricognizione dei fabbisogni realizzata dai Commissari delegati. Nella delibera viene indicata anche l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria che subentra nelle attività per superare definitivamente le criticità causate dall’emergenza”.

Lo stato di emergenza riguarda dunque il governo come tale ed è una misura notevolmente pervasiva, anche per tutta una serie di deroghe che vengono autorizzate. Dello “stato di eccezionale avversità atmosferica” si occupa invece il ministro delle politiche agricole, con proprio decreto, su proposte della o delle Regioni coinvolte.

Nessun dubbio che quella della siccità sia un’emergenza, nel senso corrente del termine, ma gli interventi che dieci regioni si apprestano a chiedere sono soprattutto di carattere economico, strutturale e risarcitorio, a fronte degli enormi danni che gli agricoltori hanno subito e subiranno.

In attesa di ulteriori passaggi formali, Martina ha indicato tre filoni d’intervento su cui il ministero si sta muovendo: l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale che consente misure come la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali; la richiesta alla Ue di aumentare le anticipazioni dei fondi europei, per garantire più liquidità alle imprese agricole; investimenti per il piano di rafforzamento delle infrastrutture irrigue.

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