Diario di Marco Pedde, malato di Sla: buone ferie

È stata un’esperienza straordinaria aver potuto condividere con voi le mie riflessioni anche dal mio letto dove mi inchioda la Sla

Carissimi lettori e lettrici, è giunto il momento, come per tutti i grandi pubblicisti (qui dovrebbe scattare la risata), di concedermi una pausa, che non è quella classica di “riflessione”, ma semplicemente serve per dare una rinfrescata all’anima e al corpo, visto anche le alte temperature della stagione.

Per qualche settimana cercherò di trovare beneficio e sollievo nella brezza marina di Santa Lucia, una caratteristica località, ex villaggio di pescatori, situata nella costa orientale della nostra Isola e, successivamente, da buon nuorese, spero di godere di altrettanto ristoro nel nostro amato monte Ortobene.

È stata un’esperienza straordinaria aver potuto condividere con voi le mie riflessioni anche dal mio letto dove mi inchioda la Sla. In tutti questi mesi ho cercato, con la speranza di esserci riuscito, di raccontare e far conoscere quanto sia complesso e particolare il mondo della disabilità e le difficoltà cui vanno incontro le persone che lo abitano, soprattutto quando si relazionano con l’ambiente circostante, urtando, a volte in modo violento, contro barriere di ogni tipo, fisiche e mentali.

Ho cercato di mettere in evidenza la fondamentale importanza per noi persone con disabilità di essere parte attiva nella società, di non essere solo destinatari di un sacrosanto diritto all’assistenza sanitaria e ad un adeguato sostegno economico, ma soprattutto del diritto all’inserimento sociale.

Mi rende felice venire a conoscenza di quante persone con disabilità, sia di tipo cognitivo che fisico, siano abitualmente impegnate nel mondo dello spettacolo, dello sport, della musica, dell’arte e in tante altre attività che in qualche modo rendono dignitosa la propria vita. Ho avuto modo anche di argomentare su temi, quanto mai attuali, come quello sulle migrazioni e sul fine vita, che sicuramente sono stati e sono oggetto di vivaci discussioni.

Spero che le tematiche trattate fino ad oggi siano state di vostro gradimento e di suggerimento per profonde riflessioni. Vorrei chiudere ringraziando i miei due nipoti, i fratelli Guccini, complici iniziali di questa nuova esperienza e che, per motivi di lavoro, hanno lasciato il testimone al mio assistente, che pur non essendo di nazionalità italiana, e non avendo grande padronanza della nostra lingua, è riuscito a dare un importante contributo.

Un grazie sincero va a una mia carissima amica che, nonostante gli impegni di madre, mi è stata vicina in questo interessante percorso, rendendosi sempre disponibile a piacevoli conversazioni e stimolanti confronti intellettuali. A questo punto vi auguro e mi auguro di trascorrere una fresca estate e vi do appuntamento alla grande festa religiosa del Redentore che si terrà il 29 agosto. Un grande arrivederci e buone ferie a tutti.

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