Tempo di riforme. “Le prime pagine” dei giornali diocesani

I settimanali cattolici, in uscita in questi giorni, analizzano il momento politico che stiamo vivendo. ''La speranza - rilevano le testate Fisc - è che non lo si giochi al ribasso, ma verso il meglio. Veniamo da giorni caldi e, in qualche modo, storici. L'approvazione al Senato della riforma costituzionale segna un'epoca ed è stata vissuta come passaggio teso e delicato''

“Ci sono valori imprescindibili che ispirano l’azione politica, ma poi si fanno i conti con i voti”. I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita in questi giorni, analizzano il momento politico che stiamo vivendo. “La speranza – rilevano le testate Fisc – è che non lo si giochi al ribasso, ma verso il meglio. Veniamo da giorni caldi e, in qualche modo, storici. L’approvazione al Senato della riforma costituzionale segna un’epoca ed è stata vissuta come passaggio teso e delicato”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: il Sinodo dei vescovi sulla famiglia, la Giornata missionaria mondiale, il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, cronaca e vita delle diocesi. Proponiamo una rassegna degli editoriali giunti ad oggi in redazione. Politica in Italia. “Tempo di riforme”. La politica in Italia, dai livelli nazionali a quelli locali, è al centro di molte riflessioni, a partire da quelle sulle riforme. Sulla riforma del Senato scrive Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia): “Nessuna riforma è eterna e, fortunatamente, la politica e la vita dello Stato non devono rispondere a dogmi assoluti. Giustamente si è detto che se le riforme non funzioneranno si potrà metterci mano in qualsiasi momento: tra un anno, due anni, da un altro governo, con un’altra maggioranza? Perché no. Staremo a vedere e se ci sarà la volontà politica e la stessa determinazione si farà ancora meglio. Intanto è più conveniente andare avanti”. Di questo “tempo di riforme” si occupa anche Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino): “La voglia di cambiare e l’audacia con la quale si procede ha degli aspetti positivi, dopo decenni di immobilismo, ma anche sviluppi confusi, sui quali sarebbe opportuno provare a promuovere un lavoro di illuminato discernimento”. “Nella settimana in cui è stata approvata una riforma istituzionale per tanti aspetti virtuosa, compresa l’impegnativa salvaguardia delle autonomie speciali, dobbiamo guardare al dito puntato di don Luigi Ciotti: ‘La vera riforma per il nostro Paese – ha detto alla sala della Cooperazione lunedì sera – è quella più profonda, la riforma delle nostre coscienzè”, sostiene Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina (Trento). Si interroga su “dove sono i cattolici in politica” Giorgio Zucchelli, direttore del Nuovo Torrazzo (Crema): “I cattolici che hanno fatto grande l’Italia sono ora ai margini. Prima, di fronte a innegabili errori, hanno affermato che non era più necessario, che anzi era controproducente organizzarsi in partito. Poi, realizzata la diaspora, sono scesi a troppi compromessi anche di fronte ai valori cristiani”. Anche Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova), riflette sul “declino della nostra politica”: “Primo: il declino non è solo italiano, ma attraversa il panorama internazionale (segno anche questo della globalizzazione). Secondo: il declino non riguarda solo la politica ma permea tutta la società, in particolare le sue componenti economiche e sociali e quanti dovrebbero esserne guida”. Il Popolo (Tortona) pubblica un editoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie, su Roma: “Una Capitale ha bisogno disperato di una classe dirigente figlia della migliore politica, capace di interpretare un progetto di futuro e tanto altro ancora… E che ricordi sempre di avere una missione storica, quella di porta d’ingresso alla sede della cristianità. Ne va della faccia di tutti noi italiani, non solo dei romani. Se il successo dell’Expo di Milano ci onora tutti, un disastro nell’accoglienza per il Giubileo di Roma ci infangherebbe tutti”. In Italia i problemi e le contraddizioni sono molteplici, come evidenzia Maria Cecilia Scaffardi, direttore di Vita Nuova (Parma): “Mentre all’Expo di Milano, le mostre, i padiglioni, le innumerevoli iniziative hanno messo a tema il cibo, facendo apprezzare le risorse di tutto il mondo, e mentre viene denunciata la fame come uno scandalo e addirittura un peccato, c’è bisogno – a livello locale – di indire raccolte e collette alimentari per far fronte alle necessità quotidiane di sostentamento di un numero crescente di persone e di famiglie. Perché non si fermano le emorragie dei posti di lavoro, con il conseguente rischio di impoverimento e di disagio”. Ferdinando Sallustio, direttore dello Scudo (Ostuni), si occupa di questioni locali: “Al momento questa seconda Amministrazione Coppola non sembra ‘a terminè come era stato richiesto da alcune parti: ci sono problemi e scelte vitali da compiere, sulle quali va auspicato il coinvolgimento di tutte le forze presenti in Consiglio. Su questo si decidono il presente e il futuro della nostra comunità”. Il Sinodo. Grande interesse suscita il Sinodo dei vescovi sulla famiglia. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), osserva: “Per mezzo della famiglia Gesù continua a camminare nel mondo e rincuora tutti con la certezza che Dio Padre non dimentica nessuno e non cessa di perdonare”. L’Ora del Salento (Lecce) evidenzia: “Di famiglia si ha bisogno sempre, è per natura la culla della vita, una culla che costruiamo noi giorno per giorno, in coppia, con le nostre mani ed i nostri gesti, quando le nostre mani conoscono ed esprimono la tenerezza e i nostri gesti sanno di senso e significato”. “Le operazioni mediatiche per oscurare i grandi temi in discussione sono in atto. In questi giorni è stato pubblicato il testo che tredici padri sinodali avrebbero inviato al Papa il primo giorno del Sinodo”, ma, afferma Giovanni Barbieri, vice direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), “queste cose non influiranno sulle decisioni del Sinodo e sulla determinazione di Francesco”. Lorenzo Russo, direttore di Kaire (Ischia), fa riferimento alla richiesta di perdono di Papa Francesco “per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano”: “Francesco ci ricorda che l’importante è non rassegnarsi, e convertirsi. Non bisogna nascondersi o far finta di non vedere, ma essere Chiesa al servizio della Verità di Dio. La Chiesa della misericordia, di Papa Francesco, è Chiesa che riconosce i peccati dei suoi figli, anche di quelli che nel corpo ecclesiale hanno serie responsabilità. Grazie Papa Francesco, per quel tuo perdono…”. Giornata missionaria mondiale. Riflessioni anche sulla Giornata missionaria mondiale. Per Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), “Papa Francesco è certamente colui che in questi tempi ci ha richiamato tutti ad una scelta più decisa e radicale a favore dei poveri e degli ultimi – delle periferie appunto e di tutti gli emarginati -, una scelta di sobrietà personale e di coerente testimonianza nelle parole, nei gesti, nelle opere”. La Voce dei Berici (Vicenza) evidenzia: “La Giornata torna a ricordarci che missione – dovunque vissuta, in Africa o in Europa – è anzitutto ‘lasciarsi ribaltarè, come scriveva recentemente un missionario. Lasciarsi ribaltare da Gesù di Nazaret, dalla buona notizia del suo sogno di giustizia e di pace, dagli impoveriti della terra e dalla storia ferita di questa nostra umanità. Lasciarsi ribaltare per cambiare anzitutto noi stessi, i nostri stili di vita, le relazioni, le parole, le scelte, i gesti, permettendo a Gesù di Nazaret di renderli simili ai suoi e di fare anche di noi degli amici e servitori del Regno, come quelli che lui sapeva cercare e trovare dovunque, al di là di ogni confine o appartenenza”. Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi) osserva: “La ‘missio ad gentes’ è annuncio di Gesù Cristo, non è filantropia. Se noi che crediamo abbiamo aperto la nostra vita a Gesù Cristo, dobbiamo portarlo con la nostra vita agli altri”. La Gazzetta d’Asti (Asti) ricorda che oggi “si celebra la Giornata mondiale per l’eradicazione della povertà. Anche Asti ricorda questa importante iniziativa che quest’anno precede l’89ª Giornata missionaria mondiale, la quale si svolgerà in ogni comunità cristiana domenica 18 ottobre. Due momenti distinti, ma convergenti sull’unico grave tema, quello della povertà. Un fil rouge che segue anche la riflessione proposta nell’ultima lettera pastorale firmata dal vescovo Francesco Ravinale, dal titolo ‘Alzati, mangia, cammina’”. Verso Firenze 2015. Si avvicina l’appuntamento con il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze. La Voce della Vallesina (Jesi) riflette: “Il discorso della montagna è il manifesto dell’umanesimo cristiano. Le beatitudini sono il modo in cui uomini e donne possono attuare pienamente la loro umanità. Sono un grande esercizio di libertà, una proposta attraversata dal paradosso dell’essere riempiti svuotandosi, non puntando tutto sulla propria autonomia, ma scommettendo su una scelta insieme semplice e difficilissima: l’affidamento, che poi è il principio della fede cristiana”. Stesso tema per Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “Ciò che è umano è cristiano e viceversa. Fra umano e cristiano non c’è differenza sostanziale e quindi fra loro c’è vera e propria corrispondenza. Accanto all’impegno diretto di una costruzione cristiana, al cristiano rimane anche l’altra possibilità di costruire insieme a tutti gli uomini di buona volontà una società umana secondo le esigenze del volere di Dio. Un pensiero a cui dovremmo abituarci, visto che ormai siamo destinati a vivere in una società sempre più pluralista”. Secondo Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), “dà sempre speranza il fatto che le diverse Chiese scelgano di ‘convenirè, di camminare sempre più in comunione perché la posta in gioco lo esige. Questo impegno di essere insieme è il terreno più favorevole per trasmettere, con la fede, il dono di una bella e piena umanità”. Per Clarus (Alife-Caiazzo), “incrociare pastorale, cultura e misericordia. È questa la sfida non facile di Firenze 2015. È la strada tracciata da Francesco nella Evangelii Gaudium”. Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. “Una nuova stagione di scandali si abbatte sul nostro Paese” e “questa ondata di malaffare e corruzione coinvolge, purtroppo, ancora una volta Pavia”, lamenta Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia). “Un odore acre accompagna da sempre la vasta area dell’area industriale di Avellino, tra Pianodardine, la frazione Arcella di Montefredane e Pratola Serra. Ci sono ore del giorno, e della notte, in cui l’aria diventa particolarmente pesante, irrespirabile”, denuncia Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino). Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), avverte: “Il rischio delle nostre società è di considerare il crimine come una conseguenza delle culture diverse. Perciò è necessario che anche la sanzione di questi delitti sia severa: l’omicidio è la più grave delle offese, dei reati, perché rapisce quel bene unico che è la vita. Leggi e relative sanzioni concorrono a far capire quanto un’azione sia portatrice di una grave violazione etica. In ogni caso si deve educare al rispetto della vita in tutte le sue fasi. Non è con la violenza che si risolvono i problemi, i conflitti”. “Attorno al recupero dell’ex caserma Bochard di Pinerolo in pochi mesi sono fiorite tante iniziative condite con suggestive proposte”, ma, si chiede Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), “con quali mezzi realizzare le tante idee che sono emerse in questi mesi?”. E dal locale si passa all’internazionale con l’editoriale di Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), dedicato alla polveriera del Medio Oriente: “Il mondo occidentale, i Paesi delle democrazie, con l’aggiunta della Russia, sembra siano interessati a vedere come va a finire, per capire cosa possano guadagnarci dall’incendio mediorientale, al fine di ricreare una nuova spartizione di influenze in quella scacchiera. Più che gli interessi della pace e di quei popoli, l’impressione è che guardino ai propri interessi”. Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano), scrive del nuovo vescovo delle diocesi di Fossano e Cuneo, monsignor Piero Delbosco, attualmente parroco a Poirino: “Vuole parlare a tutti, non soltanto a chi è dentro. Non per imporsi, ma piuttosto per proporsi ‘in punta di piedi’, andando incontro alle persone”. Alberto Cavallini, direttore di Voci e Volti (Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo), invita ad accogliere “la visita pastorale dell’arcivescovo, occasione di grazia, di consolidamento della fede e di rinnovamento della vita cristiana”. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), parla della sua Chiesa locale: “La diocesi di Forlì-Bertinoro non arriva a 200mila abitanti, più o meno quelli di una grande parrocchia brasiliana. Negli ultimi 20 anni sono morti una novantina di preti, mentre quelli ordinati sono stati appena una dozzina. Finiremo senza preti e senza chiesa? La logica spingerebbe a temere, ma questa piccola chiesa continua a crescere grazie ai suoi testimoni, preti e laici”. Nicola Sangiacomo, vice direttore della Settimana (Livorno), ricorda che “i sindacati convocano un pellegrinaggio a Montenero per salvare dei posti di lavoro; il vescovo risponde all’appello e vi partecipa”: “L’iniziativa, davvero inedita, è stata realizzata nei giorni scorsi da un gruppo di lavoratori livornesi: sono i dipendenti delle Ceramiche Insulator Livorno, da tre anni in cassa integrazione, che hanno deciso di salire in pellegrinaggio al santuario di Montenero per chiedere una grazia speciale alla Madonna tanto amata dai livornesi”. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) ricorda la venerabile Teresa Gardi: “La figura di Teresa Gardi si pone oggi, alla luce dell’enciclica Laudato si’ di una attenzione particolare proprio perché ella seppe dedicare la sua vita ai più piccoli e ai più deboli. Sulla sua scia potremmo tutti noi, scoprire la strada per costruire un mondo migliore”. L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) sottolinea che “gli uomini di Chiesa hanno tanti peccati da farsi perdonare”, eppure “la Chiesa, con questi uomini in servizio (e noi siamo tra questi) e con i suoi santi, è ancora viva e rimane, pur nelle persecuzioni, sempre in piedi. È una quercia che pur sbattuta dai venti e dagli uragani non si spezza. Non sarà perché a guidarla non sono gli uomini? Non sarà perché è nella debolezza la sua forza? Non sarà perché da duemila anni annuncia Cristo? Non sarà perché in nome di Cristo, da sempre, accoglie tutti e non disprezza nessuno?”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), elogia “i volontari dell’Unitalsi che hanno accompagnato a Lourdes ammalati e diversamente abili nella scorsa settimana e che al ritorno si sono trovati in mezzo al nubifragio che si è abbattuto sulla Costa Azzurra”: “I volontari dell’Unitalsi hanno vissuto da cristiani quell’esperienza perché come sosteneva don Oreste Benzi i ‘diversamente abili hanno l’abilità di suscitare la solidarietà’: e questo è sempre vero! Grazie per questa boccata di ossigeno!”. Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato), ricorda che “i collaboratori della Vita Casalese e della Grande Famiglia sono cordialmente invitati all’annuale incontro che si svolgerà” oggi “in Seminario, nel salone dell’Immacolata, con la partecipazione del nostro vescovo”. La Valsusa (Susa) rammenta che lo scorso 10 ottobre “la diocesi di Susa si è riunita in assemblea a Villa San Pietro. Tema dell’incontro: Chiesa di Val Susa, nessuno escluso”. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), ricorda che “da qualche tempo è nata la proposta di collocare la statua di Mons. Santin nello spazio antistante il Tempio di Monte Grisa. L’idea si sta diffondendo in città ed è in atto una raccolta di firme a suo sostegno. A mio modesto parere l’idea è giusta, anzi quello è veramente il luogo migliore ed unico per sistemarla in modo adeguato per la memoria del grande vescovo e per la dignità della Città che lo ricorda”.

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