Radio, strumento ancora valido

Un messaggio congiunto dei vescovi di Spagna e Portogallo valorizza le emittenti radiofoniche e punta su "ideali" e professionalità

“Una riflessione sul modello della radio cattolica” è stata al centro dell’Incontro iberico 2015 della Commissione episcopale della cultura, dei beni culturali e delle comunicazioni sociali del Portogallo e della Commissione episcopale dei mezzi di comunicazione della Spagna, che si è tenuto nei giorni scorsi a Guadix, in Spagna. Presieduto da monsignor Ginés García, presidente della Commissione dei mezzi di comunicazione sociale della Conferenza episcopale spagnola, l’incontro ha avuto come obiettivo mettere in comune diversi punti che fanno riferimento al modello della radio cattolica, l’attualità della stessa, le difficoltà del settore e le chiavi per costruire un’emittente di ispirazione cristiana, dagli aspetti più generali a quelli più specifici. Per questo, dopo l’incontro, è stato redatto un messaggio finale con una serie di conclusioni sul tema della radio cattolica.

Professionalità, dedizione. “Noi vescovi delle Commissioni delle comunicazioni delle Conferenze episcopali di Spagna e Portogallo abbiamo celebrato il nostro incontro annuale a Guadix, dall’8 al 10 giugno, per riflettere e condividere il nostro impegno pastorale nell’ambito delle comunicazioni sociali”, spiegano i presuli nel messaggio conclusivo. In questa occasione “il tema sul quale abbiamo lavorato è stato ‘Il modello della radio cattolica’, con la partecipazione dei presidenti delle radio generaliste cattoliche della Spagna e del Portogallo, Fernando Giménez Barriocanal, per quanto riguarda Cope” (Spagna), “e Joao Aguiar Campos, per quanto riguarda Radio Renascença” (Portogallo), “e del segretario generale della Conferenza episcopale spagnola, José María Gil Tamayo”, ricordano i vescovi. Sono cinque i punti di riflessione offerti dai presuli spagnoli e portoghesi, alla conclusione dell’Incontro. “Apprezziamo e riconosciamo l’impegno, la professionalità e la dedizione delle persone, che con il loro impegno, malgrado le attuali difficoltà, contribuiscono allo sviluppo delle stazioni di radio cattolica nella Spagna e nel Portogallo; soprattutto, di quelle legate alle Conferenze episcopali, con i suoi diversi formati e prodotti, nelle sue differenti piattaforme. In Spagna, Cope, Cadena Cien, RockFm, Megastar e, in Portogallo, Renascença, Rfm, MegaHits, Rádio Sim”, scrivono i vescovi nel loro messaggio.

Un ideale da far conoscere. “Vogliamo sottolineare l’importanza dell’ideale che perseguono le radio cattoliche, che deve essere conosciuto, rispettato e promosso. Questa identità deve essere presente in tutta la organizzazione e la programmazione, in maniera trasversale”, sostengono i presuli, secondo i quali “le persone che lavorano in questi progetti di comunicazione hanno il diritto e il dovere di conoscere questo ideale, farlo conoscere e dargli compimento. I professionisti che vi lavorano devono rendere visibile l’identità cattolica e mostrare vicinanza al pubblico”.

Formazione umana e cristiana. “Oltre alla formazione tecnica, crediamo anche necessaria una maggiore formazione umana e cristiana dei professionisti”, evidenziano i vescovi nel messaggio. Per questo, “come Commissioni episcopali dei mezzi di comunicazione manifestiamo la nostra disponibilità, in collaborazione con le radio cattoliche e le facoltà di Comunicazione legate alla Chiesa”. In queste radio, aggiungono i presuli, “gli spazi specificatamente religiosi devono avere gli stessi standard e la stessa professionalità degli altri programmi trasmessi”. Non solo: “Le radio legate alla Chiesa devono avere presente, nella loro gestione e amministrazione, i principi della Dottrina sociale della Chiesa”.

Dalla prospettiva dell’emittente. “L’esperienza di questo incontro ci ha permesso di avvicinarci al mondo della comunicazione dalla prospettiva della radio. Riconoscendo gli sforzi delle persone che lavorano in questo mezzo di comunicazione, abbiamo nel cuore tutti i professionisti che continuano a soffrire per le conseguenze della crisi economica e sociale ai nostri giorni”, affermano i vescovi. “Chiediamo al Signore che aiuti tutti quelli che offrono un servizio alla diffusione della verità, dell’autentica libertà e della dignità umana nei mezzi di comunicazione”, concludono i presuli dei due Paesi.

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