“Lottiamo contro la povertà”

Innumerevoli azioni concrete sul versante della solidarietà internazionale. Il ruolo di Manos Unidas, l'intervento delle diocesi

È dedicata alla lotta contro la povertà la campagna promossa nel 2015 da Manos Unidas, l’ong di sviluppo della Chiesa cattolica spagnola che domenica ha celebrato la sua Giornata nazionale. Accompagnata dallo slogan “Lottiamo contro la povertà” e dall’hashtag #ContralaPobrezaMU, la nuova campagna, che è stata lanciata in questi giorni, potrà contare sulle collette delle diocesi spagnole, che verranno devolute in favore di oltre mille progetti di sviluppo in più di sessanta Paesi del mondo. La 56ma campagna di Manos Unidas raccoglie il lavoro degli ultimi otto anni della ong, nell’ambito degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, e vuole aprire nuovi percorsi nella lotta alla povertà. Solo nel 2014 la ong ha approvato 608 nuovi progetti destinando un importo di quasi 47 milioni di euro a iniziative di cooperazione.

Con l’impegno di tutti. La presidente di Manos Unidas, Soledad Suárez, ricordando che “nel 2015 le Nazioni Unite ratificheranno gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, evidenzia che la nuova campagna è un appello “alla società spagnola di uno sforzo in più, un impegno che realmente funzioni e permetta di offrire opportunità a milioni di persone ‘invisibili’, private dei loro diritti ed escluse nel processo decisionale sempre a beneficio dei potenti contro coloro che hanno meno”. Per la campagna sono stati scelti due testimonial: Jorge Crisafulli, missionario argentino, superiore provinciale dei salesiani nella Provincia anglofona dell’Africa occidentale, e suor Caridad Paramundayil, missionaria dell’Ordine delle Adoratrici in India. Per il primo, che è responsabile di vari progetti di cooperazione allo sviluppo che Manos Unidas finanzia in Ghana, Liberia, Nigeria e Sierra Leone, “l’educazione trasforma le culture e le società. Un popolo educato difficilmente può essere manipolato e oppresso”. L’impegno delle missionarie Adoratrici, prima nello stato di Orissa, dal quale sono state espulse per le persecuzioni contro i cristiani nel 2008, e ora nel Bengala Occidentale, per far uscire le donne dalla prostituzione nel racconto di suor Caridad Paramundayil. Le missionarie aiutano anche le figlie di queste donne affinché non siano stigmatizzate per colpa delle madri. Oltre a questi due testimonial, per la campagna 2015 ventisei missionari, responsabili di progetti di cooperazione, visiteranno 55 città spagnole per raccontare le loro esperienze di lotta alla povertà in 17 Paesi.

L’impegno delle diocesi. La campagna coinvolge direttamente tutte le diocesi spagnole. Ad esempio, la diocesi di Guadix con tutto quello che raccoglierà nel 2015 provvederà alla costruzione di una scuola superiore in Madagascar, progetto per il quale occorrono 42mila euro. Grazie alla scuola si vuole combattere la povertà seminando cultura e permettendo che molti ragazzi e ragazze, con la formazione che riceveranno, possano uscire dal circolo vizioso della povertà e affrontare il futuro con speranza. Si pensa di raggiungere la cifra necessaria attraverso collette e altre iniziative benefiche. La scuola sarà costruita nella zona rurale di Ambohibary, nella provincia di Antsibare. La diocesi di Granada, invece, porterà avanti un progetto di miglioramento della salute e della nutrizione nelle scuole rurali di Ocurí (Bolivia), un programma di sviluppo per donne e giovani attraverso l’educazione a Bettiah (India), un altro di sostegno psicosociale in un campo di rifugiati a Maban (Sud Sudan), e un progetto di accesso alla formazione professionale per minori a rischio a Neak Loeung (Cambogia). Ancora, il danaro raccolto sarà destinato a un convitto per ragazze a Moulovibazar (Bangladesh), alla costruzione di quattro edifici nell’ospedale rurale di Champhira (Malawi), alla costruzione e all’arredamento di una scuola a Nouakchot (Mauritania), all’ampliamento di un centro per bambini di strada a Aligarh (India), della ristrutturazione del canale comunitario di Ikutha Nguni a Nairobi (Kenya).

Progetti concreti. La delegazione diocesana di Siviglia di Manos Unidas si è impegnata a finanziare, con 550mila euro, sedici progetti di sviluppo in Africa, Asia e Centro e Sud America. In ogni zona saranno privilegiate le necessità prioritarie segnalate da missionari e cooperanti, che lavorano in quei Paesi: sanitarie, agricole, di promozione della donna, di sviluppo. La delegazione diocesana di Manos Unidas di Asidonia-Jerez vuole raccogliere 228mila euro nel 2015 per realizzare tre progetti: il primo per la costruzione di quattro aule della scuola primaria in Zimbabwe, il secondo per la sicurezza alimentare e ricapitalizzazione di piccoli agricoltori ad Haiti e il terzo di sostegno alle iniziative produttive per garantire l’alimentazione a El Salvador.

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