Una bella “vetrina”

A Nazareth sorgerà un Centro internazionale per la famiglia, affidato al Rns

Gerusalemme (Foto Sir)

“Una bella vetrina di ciò che di bello e di buono accade nel mondo intorno al tema della famiglia”. È anche questo il Centro internazionale per la famiglia di Nazareth, almeno secondo Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns), intervistato dal Sir; il movimento si occuperà della realizzazione, animazione e gestione della struttura, d’intesa con il Pontificio Consiglio per la famiglia (Pfc), il Patriarcato di Gerusalemme dei Latini e la Santa Sede, proprietaria del terreno. Il Centro, che sarà presentato nel corso del VII Incontro mondiale delle famiglie a Milano, e verrà realizzato tramite un’apposita raccolta fondi, comprenderà un auditorium da 500 posti, un Centro pastorale diocesano, una chiesa, un albergo con 100 camere, una ludoteca e spazi per bambini; costo previsto, considerati i preventivi delle maestranze locali, dei tecnici e consulenti, circa 10 milioni di euro.

Presidente Martinez, come è nata l’idea di questo Centro?
“Era il 15 maggio 2009 quando papa Benedetto XVI, in occasione del suo viaggio pastorale in Terra Santa, dava notizia, proprio a Nazareth, dell’erezione di un Centro internazionale per la famiglia e benediceva la prima pietra di quello che definiva ‘un segno promettente per il futuro’. Di fatto Benedetto XVI portava a compimento un sogno che era stato, nel 1997, del Beato Giovanni Paolo II: fu lui per primo a parlare a Rio De Janeiro, nel corso del 2° Incontro mondiale delle famiglie, della necessità di avere un Centro simile in Terra Santa. D’intesa con la Santa Sede e, in special modo, con il Pontificio Consiglio per la famiglia, il RnS ha colto la proposta di costruire questo centro, di occuparsi dell’animazione spirituale e dell’accoglienza dei pellegrini e soprattutto di tutto quello che è l’attività gestionale e le attività ecclesiali e sociali che si andranno a promuovere”.

A che punto è la realizzazione della struttura?
“Il Centro sorgerà su una collina che domina il centro abitato di Nazareth e la basilica dell’Annunciazione; di fatto al momento esiste solo il terreno, che è di proprietà della Santa Sede e il Rns, attraverso una Fondazione vaticana che sarà creata con il Pontificio Consiglio per la famiglia, si preoccuperà di raccogliere i fondi necessari per la costruzione. L’Incontro mondiale delle famiglie di Milano ci permetterà di consegnare questo progetto e di far conoscere ai delegati di tutto il mondo l’importanza di questo progetto, oltre che il desiderio del Santo Padre che sia realizzato”.

Quali sono le attività principali che si svolgeranno nel Centro?
“Il Centro a regime si occuperà di spiritualità familiare, di formazione alla vita genitoriale sia nella direzione degli operatori ma anche a vantaggio della nuova evangelizzazione e rappresenterà anche una bella vetrina di ciò che di bello e di buono accade nel mondo intorno al tema della famiglia: famiglia e istruzione, famiglia e tempo libero, famiglia e welfare, famiglia e mass-media, il tutto in collaborazione con le Conferenze episcopali e con le Università cattoliche del mondo”.

Come pensate di portare avanti le attività della struttura?
“I programmi saranno condotti in collaborazione con il Pontificio Consiglio e con un Comitato scientifico internazionale, che avrà la responsabilità spirituale e pastorale del Centro. Poi ci sarà una comunità residenziale, fatta di laici, sacerdoti e religiose provenienti da varie parti del mondo e afferenti al Rns che si occuperà dell’animazione, dell’accoglienza e anche della conduzione della casa, che però ribadisco, sarà il luogo che ospiterà gli incontri, eventi e settimane internazionali aventi a tema la soggettività sociale ed ecclesiale della famiglia”.

Quali saranno i rapporti tra questo Centro e le comunità cristiane di Terra Santa?
“Questo Centro che nasce a Nazareth, non può prescindere da interlocuzioni con la Chiesa locale; ci sono più tradizioni cattoliche operanti in Terra Santa, e un Centro come questo può svolgere un ruolo importante proprio per favorire l’unità della fede cattolica e stimolare il dialogo ecumenico e interreligioso. La famiglia è un tema che unisce, in un tempo di crisi delle religioni in cui è difficile trovare argomenti comunionali; del resto, tanto con le autorità ebraiche che con i riferimenti della Chiesa locale si sono stabilite da subito delle ottime intese per la promozione e realizzazione del Centro, che viene avvertito come un segno profetico”.

Oltre a seguire questo progetto come vi state preparando all’evento di Milano?
“È un anno di speciali grazie per il Rns: celebriamo il 40° della sua nascita in Italia; a Rimini avremo una convocazione giubilare con ospiti di eccezione, tra cui il card. Tarcisio Bertone; un’altra importante iniziativa, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sarà il progetto Dieci piazze per Dieci comandamenti. Poi l’incontro di Milano ci vedrà protagonisti in una catena incessante di preghiera, di adorazione che accompagnerà, lungo le ore del convegno, la partecipazione di tante famiglie provenienti da tutto il mondo; ci saranno uomini e donne che, davanti a Gesù, svolgeranno un servizio continuo d’intercessione, giorno e notte, sia nei locali fieristici sia in una chiesa adiacente i padiglioni dove ci sarà il convegno internazionale. Avremo anche un meeting per la famiglia e alcune speciali iniziative dedicate che saranno presentate all’interno dei padiglioni, in testa il progetto del Centro internazionale delle famiglie”.

(18 aprile 2012)

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