Una nuova presenza

Attento alle sfide socio-culturali per una Chiesa viva sul territorio

Con la Rerum Novarum era cominciata l’avventura del Movimento cattolico in Italia. A promuovere e sostenere l’azione dei cattolici italiani furono i numerosi giornali sorti sul territorio ad opera di pionieri della carta stampata. L’azione dei cattolici fu corale anche se condotta in “ordine sparso”. Dopo il Concilio Vaticano II i responsabili dei settimanali cattolici diocesani compresero la necessità di unire lo sforzo sia per ragioni tecniche, sia di strategia pastorale. La prima assemblea della Federazione italiana dei settimanali cattolici si svolse a Roma nel 1966. Da una prima motivazione organizzativa e di ordine tecnico la Fisc si avviò ben presto sul sentiero di una ricerca di senso ecclesiale e culturale dei settimanali diocesani. La ricerca dell’identità propria dei settimanali cattolici impegnò non soltanto la prima stagione, ma si può ben dire che fu il filo conduttore di tutta la vita della Fisc. E questo proprio per rispondere adeguatamente al servizio ecclesiale prestato nel campo della comunicazione sociale dai giornali diocesani. È stata una grande sfida, rinnovata d’un continuo non soltanto per le sempre nuove condizioni socio-cultuali in Italia, ma anche per il rapido sviluppo dei mezzi di comunicazione e la mutata condizione della comunicazione nella società globalizzata e postmoderna.

Protagonista degli inizi e nel prosieguo della storia della Fisc è stato senz’altro Giuseppe Cacciami. Personalità forte, intelligenza eclettica, spirito teorico-pratico, Cacciami comprese da subito che non bastava per la sopravvivenza dei settimanali cattolici una buona organizzazione tecnico-gestionale, che occorreva affrontare anche e soprattutto le sfide socio-culturali che la società via via poneva alla missione di una Chiesa viva sul territorio. E fu proprio il territorio la cifra che impegnò la riflessione dei settimanali cattolici in Italia. Cacciami si rivelò non soltanto il filo del raccordo con la prima esperienza del mondo cattolico italiano, ma fu anche il traghettatore della Fisc nel nuovo mondo della comunicazione e per una nuova presenza della Chiesa in Italia. Allargò l’orizzonte dei direttori dei settimanali alla mondialità con la partecipazione attiva e convinta alla Fiape e all’Ucip. Portò la Fisc al centro dell’attenzione della Conferenza episcopale italiana, conferendole un ruolo di grande responsabilità nel campo della comunicazione, per la quale il convegno ecclesiale di Palermo fu un traguardo della massima importanza. Mons. Cacciami si premurò anche di coltivare le nuove professionalità in campo comunicativo, promuovendo la partecipazione di preti e laici insieme, innalzando il livello delle competenze, tessendo alleanze con altre aggregazioni di categoria. Fu per volontà di Cacciami che la Fisc diede vita al Consis. E fu grande intuizione di Cacciami la nascita del Sir, l’agenzia informativa della Cei e dei settimanali cattolici.

La personalità di mons. Cacciami era dotata di grande spessore umano: capacità intuitiva, schiettezza di ragionamento, volontà pratica, spirito di sacrificio, grande senso dell’ospitalità. È stato una delle grandi figure che la Provvidenza suscita in determinati momenti della storia della Chiesa. Una grazia la sua vita per il Vangelo, di cui tutti noi della Fisc abbiamo potuto beneficiare per il bene nostro e di tutte le nostre Chiese.

Duilio Corgnali – presidente Fisc dal1993 al 1998

(29 marzo 2012)

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