Le sue idee vivranno

L'importanza dell'informazione d'ispirazione cattolica

La Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) è nata il 27 novembre 1966. Il Servizio Informazione Religiosa (Sir) il 13 gennaio 1989. La Fisc dalle 30 testate associate degli inizi è giunta a 190; il Sir da un’iniziativa interna alla Fisc si è aperto prima all’Italia e poi all’Europa, divenendo l’agenzia ecclesiale più quotata del Vecchio Continente.
All’inizio di ambedue le storie sta don Giuseppe Cacciami. Egli è tornato nel seno del Padre nei giorni scorsi. Ma le sue idee camminano ancora e cammineranno sempre più. Gli uomini sono mortali: le grandi idee continuano a vivere.
Non ho avuto la fortuna di frequentare don Giuseppe. L’ho conosciuto nei primi anni della mia collaborazione a “Il Nuovo Torrazzo”, settimanale della diocesi di Crema. Ci siamo incontrati qualche volta ai convegni Fisc: in un’occasione abbiamo anche discusso animatamente. Quando diventai direttore, nel 1989, aveva già lasciato la presidenza. Poi ho avuto l’onore di succedergli come presidente. Egli lo fu dal 1981 al 1986; io dal 2005 al 2010. Un quarto di secolo dopo. In quegli anni purtroppo l’aveva già colpito la malattia.

La persona di don Giuseppe l’ho conosciuta soprattutto dalla sua storia e facendomi discepolo delle sue idee. Furono lungimiranti, sia la decisione di fondare la Fisc, unica associazione di direttori esistente in Italia, raggiungendo l’obiettivo mutualistico di favorire lo sviluppo dei settimanali diocesani nel Paese; sia quella di fondare il Sir, un’agenzia che potesse dare informazione nazionale qualificata ai settimanali diocesani. L’aveva anche dotata di un fondo per le evenienze del futuro. Fondo ancora oggi consistente e motore di iniziative soprattutto nell’Europa dell’Est.
Ma ciò che don Giuseppe ha comunicato a tutti noi è l’importanza decisiva, nel mondo odierno, dell’informazione d’ispirazione cattolica tramite i media, specialmente la stampa: nuova forma di evangelizzazione, forma privilegiata di evangelizzazione.
Stampa nazionale (è stato per diversi decenni nel consiglio d’amministrazione di “Avvenire”) ma soprattutto locale, convinto del valore aggiunto – per un territorio – di un giornale d’ispirazione cristiana che ne sia l’espressione. Come il suo di Novara che ha diretto fin quando ha potuto.

Quanto è difficile far capire ancora oggi l’importanza dell’evangelizzazione tramite i media, da sempre considerati fanalini di coda o accolti con fatica nel novero dei testimoni del Vangelo, assieme a strumenti ritenuti molto più nobili.
E come è difficile far capire che ciò può avvenire con la semplice informazione: raccontando cioè – e contribuendo a vitalizzare – la vita di un popolo, comunicando, tramite il racconto, i valori cristiani che ha nel proprio Dna… e contribuendo così alla costruzione della società locale.
“Guai se venissero meno queste voci – scriveva don Cacciami in un intervento sul volume pubblicato in occasione del 40° anniversario della Fisc –. Sarebbe un silenzio che priverebbe la Chiesa e la società di uno straordinario contributo di pensiero e di esperienze concrete per la costruzione del bene comune”. Mi sembra di sentire un vescovo pugliese che – senza un settimanale in diocesi – mi diceva: “Sono un vescovo senza voce”.

E vorrei sottolineare ancora un punto. È difficile oggi anche far capire come un sacerdote realizzi in pieno il suo carisma pastorale dirigendo un giornale. Benedetto XVI nel messaggio per la XLIV Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, dal titolo “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”, (16 maggio 2010) scrisse: “A voi, carissimi Sacerdoti, rinnovo l’invito a cogliere con saggezza le singolari opportunità offerte dalla moderna comunicazione. Il Signore vi renda annunciatori appassionati della buona novella anche nella nuova agorà posta in essere dagli attuali mezzi di comunicazione”.
Don Giuseppe fu un prete della comunicazione e in essa realizzò il suo ministero. Anche in questo è stato esempio per tanti presbiteri, direttori dei settimanali diocesani, che – giorno dopo giorno – realizzano la loro missione facendosi apostoli del Vangelo tramite i media.

Giorgio Zucchelli – presidente Fisc dal 2005 al 2010

(29 marzo 2012)

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