La Chiesa è messaggio

TESTIMONI DIGITALI

Nell’Aula Paolo VI in Vaticano, si è tenuta questa mattina una tavola rotonda per la giornata conclusiva del convegno "Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale" (Roma, 22/24 aprile). Relatori: Lorenza Lei, vicedirettore generale della Rai; Marco Tarquinio, direttore di "Avvenire"; padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa vaticana.Identità. "La sfida lanciata dall’avvento del digitale e dai nuovi media al mondo della televisione non ha precedenti. Per la Rai la sfida è quella di saperecogliere la ricchezza delle nuove opportunità, utilizzandole per realizzare con maggiore pienezza ed efficacia la missione affidata alla televisione di Stato". Per Lorenza Lei, la Rai come industria culturale non può ridurre i suoi obiettivi "all’utile economico" ma "deve favorire il senso di comunità. Il senso di appartenenza ad una società. E la comunità esiste in quanto le persone si sentono legate da valori e comportamenti che ne definiscono le peculiarità, le ricchezze. In una parola: l’identità". Per realizzare con pienezza ed efficacia questa ‘mission’ e favorire il cambiamento "servono metodo e creatività". Affinché la Rai possa continuare a svolgere il ruolo di servizio pubblico, ha precisato Lei, "la prima cosa è sviluppare una strategia editoriale multicanale, multipiattaforma e cross mediale". La vera partita, ha concluso il vicedirettore generale, "si gioca sui contenuti, sulle risorse artistiche ed autoriali. In una parola la partita si gioca apparentemente sul fronte tecnico, ma in realtà il centro vitale sono le risorse umane a partire dalla creatività e dalla capacità di fornire contenuti in modo attrattivo. È una sfida avvincente. Utile. Che per essere vinta non può prescindere dal concetto di qualità. Questa si è indispensabile".Onda tranquilla. "La Rete è un meccanismo potenzialmente infernale, che può e deve essere contraddetto, con una presenza che sappia essere sì sintesi, sì taglio, ma mai manipolazione". È il pensiero di Marco Tarquinio: "Già ci siamo nel tempo nuovo, e non da protagonisti secondari", ha detto Tarquinio soffermandosi sul rapporto tra cattolici e Internet. Per il direttore di "Avvenire", l’impegno è quello di "essere nella corrente, da cattolici", tenendo presente che oggi "i processi informativi riescono a cambiare totalmente il contenuto della notizia". L’esempio fatto da Tarquinio è quello di Dino Boffo, "grande giornalista" che "ha lavorato per anni per far sì che i cattolici stessero con la loro fisionomia nel terreno nuovo", e che "si è fatto da parte per non esporre ancora ‘Avvenire’ e la Chiesa agli attacchi ingiustificati con cui era stato lui stesso bersagliato". Secondo Tarquinio, "c’è un altro modo di fare informazione, ed è il modo di ‘Avvenire’, di tutti noi". I cattolici, ha concluso Tarquinio, sono "un’onda tranquilla", che utilizza la Rete come "un’opportunità vera per riedificare l’uomo", a partire dalla consapevolezza che "l’informazione è e resta una questione formativa".Riferimenti essenziali. "Questo è tempo di verità, di trasparenza e di credibilità. Il segreto e la riservatezza non sono valori che vanno per la maggiore. Bisogna essere in grado di non avere nulla da nascondere". Con queste parole padre Federico Lombardi ha ricordato che "il prezzo che stiamo pagando ci dice che la nostra testimonianza deve essere di rigore e coerenza su ciò che siamo, contro ogni ipocrisia e doppiezza". Secondo padre Lombardi, bisogna "cercare di mettersi nel punto di vista dell’altro, capirne le domande e la mentalità, per fare un cammino insieme". Inoltre, il direttore della sala stampa vaticana ha invitato "chi ama la Chiesa" ad essere "molto responsabile nel conservare un giusto pluralismo di fonti ed espressioni ma nell’attenzione e al servizio del magistero e dell’autorità della Chiesa, altrimenti la comunità soffre tensioni che possono essere dirompenti". Padre Lombardi ha criticato poi "relativismo e soggettivismo". presenti "nel nostro mondo e modo di comunicare", a causa di "una infinita proliferazione di punti di vista che possono facilmente disorientare e portare ad una certa sfiducia". Per padre Lombardi, "trovare insieme i riferimenti essenziali è una delle nostre grandi sfide" perché "dobbiamo chiederci come sviluppare, nella comunità ecclesiale e sociale, un dialogo ricco e intenso, capace di servire la crescita della comunità e non la confusione e il disorientamento pernicioso". "È bella la ricchezza e la varietà", ha precisato, ma "ognuno deve porsi la domanda su come possiamo far capire che siamo componenti e servitori di un’unica grande comunità che è la Chiesa". Per questo, ha concluso padre Lombardi, "no al centralismo ossessivo e preoccupato ma riflettere e vivere in modo nuovo cosa significa essere Chiesa ai tempi di internet".

(24 aprile 2010)

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