Con la lente del Vangelo

Testimoni digitali

Manca un mese al convegno nazionale “Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale”. L’evento, organizzato dalla Cei, si terrà a Roma dal 22 al 24 aprile e chiamerà a raccolta quanti si occupano di comunicazione e cultura nel nostro Paese. Tante e diverse le iniziative promosse sul territorio in preparazione all’appuntamento, che si celebra otto anni dopo “Parabole mediatiche”. Ultima, in ordine di tempo, ad un mese esatto dal convegno, giunge dalla diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, che ha lanciato on line una web tv (fanodiocesitv.it). Questo progetto, spiega la diocesi marchigiana, intende offrire un’opportunità per “soffermarsi con la pacatezza dei toni e la verità del comunicare su quanto è accaduto, accade e accadrà nel tempo”. La web tv proporrà, tra l’altro, un tg, registrato il lunedì e messo on line nella giornata di giovedì, e una serie di videonotizie, disponibili e fruibili nell’arco della settimana. Dagli studi della tv (presso il Centro pastorale diocesano) sarà possibile la diretta per interviste, dibattiti, talk show. Un gruppo di lavoro (giornalisti, operatori audio, tecnici del suono, cameraman) è già all’opera per realizzare la diretta di significativi appuntamenti diocesani. La web tv, spiega ancora la diocesi, “non è solo un contenitore, ma un terreno comune dove far abitare il vissuto, ciò che dà qualità e spessore alla vita di ogni persona. Proporre la via evangelica come via esigente e realizzante, ma che sa farsi compagna di cammino con quanti non smettono di pensare e riflettere nel profondo”. In che modo? Il SIR lo ha chiesto a don Giacomo Ruggeri, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e responsabile del progetto.

Perché una web tv diocesana?
“L’idea è nata dal lavoro già esistente, ovvero la redazione che opera nell’Ufficio comunicazioni sociali e nel settimanale interdiocesano ‘Nuovo Amico’. È uno dei servizi di comunicazione che la diocesi si è dato assieme al sito diocesano (fanodiocesi.it), la newsletter ‘Comunichiamo’ e le pagine diocesane unite a quelle di Pesaro e Urbino”.

Com’è strutturato questo strumento? Quali gli obiettivi e le finalità?
“Le notizie messe in stampa vengono ripensate nell’ottica del video, delle immagini, dei suoni. Ad ogni collaboratore abbiamo affidato una telecamera con l’impegno di seguire l’iniziativa non solo con un articolo, ma anche con le immagini. Il lavoro di regia e montaggio a seguire. L’obiettivo e le finalità si riassumono in questa espressione: informazione come formazione”.

Uno dei servizi offerti dalla tv è il tg web per “raccontare il territorio”, “saper dire oltre l’opinione”, “presentare la cronaca con dignità e rispetto”…
“La scelta e i criteri di selezione per le notizie sono lo snodo centrale. Parlare del territorio con la lente del Vangelo e il rispetto della persona. Non limitarsi a ‘gettare la notizia in pasto al lettore’, ma offrirgli spunti di riflessione e visuali di analisi che altri non offrono o lo fanno in modo sommario”.

La web tv è nata ad un mese dal convegno “Testimoni digitali”. Quali sono le sue attese per quest’appuntamento?
“Mi attendo che, dopo ‘Parabole mediatiche’ del 2002, vengano ri-affidati tre mandati agli operatori dei media in campo ecclesiale: fedeltà al Vangelo e all’uomo; una comunicazione di contenuti con spessore e senso dell’esistere; far divenire la comunicazione ecclesiale narrazione di vita evidenziando la sete di Dio e del Vangelo presente in ogni persona”.

In che modo portare la propria testimonianza nel “continente digitale”?
“È necessario offrire chiavi intelligenti di lettura dell’esistente, della società, della vita della Chiesa. Inoltre bisogna aiutare a fare ordine più che aggiungere o moltiplicare. Oggi vi è una richiesta di trasparenza, purezza, verità, anche nel campo della fede. L’onestà del credente sostiene il passo di chi ricerca Dio”.

Quale può essere il contributo del territorio per il convegno nazionale?
“Lavorare con i giovani, i catechisti, i sacerdoti (anche se questi ultimi fanno fatica ad accogliere tali novità, però apprezzano chi lo fa). Nell’ambito della città, intesa come società civile, portare l’esperienza di una Chiesa che lavora, dialoga, si confronta con le istituzioni, le cooperative, le realtà del volontariato non confessionale”.

Quali pensieri e impegni per il dopo-convegno?
“Una scuola di formazione per i giovani nelle parrocchie sul mondo del web , per saper raccontare ciò che sono, vivono, realizzano. Il bene si propaga, come il male. E allora che sia il bene ad avere l’ultima parola”.

(26 marzo 2010)

Altri articoli in Dossier

Dossier

Informativa sulla Privacy