Si riprende il 14 luglio

PARLAMENTO UE

Alcuni arrivano soli, trolley alla mano e zaino sulle spalle con il computer portatile. Altri sono in gruppo, sbarcati dallo stesso aereo che li ha condotti a Bruxelles da Riga, Atene o Budapest. Il servizio accoglienza dell’Europarlamento si è preparato a ricevere i nuovi deputati dei 27 Stati membri eletti dal 4 al 7 giugno scorsi e che entreranno in carica solo il 14 luglio, quando prenderà ufficialmente il via la legislatura 2009-2014.

L’arrivo alla sede di Bruxelles. “Caro onorevole, è con grande piacere che le porgo il benvenuto al Parlamento europeo”: Klaus Welle, segretario generale dell’Assemblea Ue, firma la presentazione della “Guida del deputato” realizzata in vista dell’arrivo dei 736 neo eletti. “L’obiettivo di questo strumento – afferma Welle – è quello di fornire informazioni sulle pratiche che ogni deputato dovrà espletare al momento dell’entrata in funzione e di indicare gli strumenti giuridici, finanziari e amministrativi che il Parlamento mette a disposizione per agevolare l’esercizio del mandato”. Il vademecum, tradotto nelle 23 lingue ufficiali della Comunità, tratta delle pratiche da espletare per poter esercitare il mandato e presenta il nuovo Statuto degli europarlamentari (indipendenza e durata del mandato, incompatibilità, diritto di voto, “privilegi”, indennità e regime finanziario, diritti sociali, corsi di formazione).

Vademecum per orientarsi. Nel vademecum preparato dal Parlamento Ue sono contenute spiegazioni riguardanti gli organi dell’Assemblea, il funzionamento dei lavori in aula e nelle commissioni, le “condizioni di lavoro” (uffici, dotazione informatica, disponibilità dei documenti, conferenze stampa, visite e seminari…). Non mancano le note concrete come l’interpretariato e la traduzione, la disponibilità di auto di servizio, la ristorazione, la “sala familiare” (per parenti e figli dei deputati), l’asilo nido Wayenberg (per i figli più piccoli) e il “luogo di raccoglimento e meditazione”, disponibile sia nella sede di Strasburgo che in quella di Bruxelles. “Quando giungono a Bruxelles – spiega a SIR Europa Olivia Ratti, direttore del Parlamento europeo per le relazioni con i gruppi politici – i deputati vengono accolti da un apposito servizio che fornisce un badge provvisorio, la Guida, un cd rom con tutte le informazioni necessarie, dallo Statuto fino ai testi dei Trattati comunitari”. “Di solito – aggiunge – i politici che arrivano all’Europarlamento hanno già un’idea piuttosto chiara del funzionamento dell’Assemblea e noi li aiutiamo a espletare al meglio il mandato”.

L’emiciclo prende forma. L’Assemblea ricomincerà a funzionare regolarmente con l’avvio della sessione plenaria di luglio, quando sarà eletto anche il presidente per i primi due anni e mezzo di legislatura. Stando agli ultimi dati rielaborati dagli uffici parlamentari (10 giugno), l’emiciclo dovrebbe vedere il gruppo popolare con 264 seggi, quello socialista con 161, i liberaldemocratici con 80 e i verdi 53. Seguono i 35 esponenti dell’Europa delle nazioni e i 32 della sinistra. Gli euroscettici di Indipendenza e democrazia sono al momento 18, ma secondo il nuovo regolamento per formare un gruppo occorrono almeno 25 deputati provenienti da non meno di sette Paesi. Quindi Ind/Dem dovrà cercare nuovi aderenti. Rimangono poi 93 eletti che non sono al momento collocati in alcun gruppo.

Salario mensile e spese varie. Nel frattempo i nuovi arrivati cercano di scoprire come funziona la “macchina parlamentare”: alcuni sono guidati da “deputati veterani”, presenti in Assemblea da 10, 20 o persino 30 anni, come il presidente Hans-Gert Poettering che è stato rieletto. Secondo il nuovo Statuto, ai parlamentari spetterà un salario mensile lordo di 7.665 euro nel 2009; l’assegno sarà a carico del budget del Parlamento e soggetto alle imposte comunitarie, piuttosto modeste (il netto è di 5.963 euro). È però prevista un’eccezione: i deputati che sedevano già nel precedente Parlamento potranno decidere di restare sottoposti al regime di retribuzione precedente, che era stabilito a livello nazionale. Per quanto riguarda gli spostamenti dal proprio Paese a Bruxelles e Strasburgo, il nuovo sistema prevede rimborsi in base alle spese effettivamente sostenute; ma i deputati riceveranno anche 4.100 euro all’anno per altri spostamenti effettuati fuori dal proprio Paese nel quadro delle attività parlamentari, oltre al rimborso di un massimo di 24 viaggi andata e ritorno all’interno del loro Paese. Spetta inoltre al parlamentare un’indennità giornaliera di trasferta che si eleva a 298 euro. Per le spese generali (affitto uffici, telefoni, posta, acquisto pc…) i parlamentari ricevono 4.200 euro al mese. A ciò si aggiungono le spese per il segretariato e gli assistenti parlamentari che, da questa legislatura, dovranno però essere regolarmente assunti. Per questa voce ogni deputato ha a disposizione 17.540 euro al mese.

(12 giugno 2009)

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