È andato oltre

PAPA IN TERRA SANTA

È un’immagine diversa quella che vediamo in questi giorni della Terra Santa.
Un’immagine che vorremmo in realtà poter sempre vedere e accostare a quella terra ricca di fascino, di mistero, di storia, di grazia.
Purtroppo i mass-media ci hanno abituato, “costretti” tante volte dai fatti, ad un’immagine della Terra Santa teatro di conflitti e di tensioni.
In questi giorni, finalmente, abbiamo potuto vedere la “vera” Terra Santa, fatta di gente che lavora, gente che prega, gente che ogni giorno percorre le stesse strade, che si racconta anche se proviene da differenti culture e religioni.
È stato papa Benedetto XVI a consegnarci, con il suo viaggio pastorale, questa nuova immagine della Terra Santa. Un’immagine, in verità, che coloro che sono stati in quei Luoghi hanno sempre portato a casa nei loro cuori.
In questi giorni è come se avessimo fatto tutti un pellegrinaggio in Terra Santa, accompagnati dallo stesso papa Benedetto.

Egli stesso, infatti, ci ha accompagnato nei Luoghi Santi del Vangelo, attraverso anche un cammino di catechesi. E così, grazie al Papa, abbiamo potuto finalmente vedere davvero Betlemme nella sua unica e vera immagine: quella della natività. Così abbiamo potuto, con lui, affacciarci al grande “balcone” del monte Nebo, da dove Mosè ha potuto ammirare la “terra promessa”.
Con il Pontefice abbiamo camminato sulla “via dolorosa” e sostato presso il Santo Sepolcro, con la preghiera e la riflessione.
Grazie al Papa, finalmente, tutti noi abbiamo potuto “visitare” la Terra Santa “cristiana” e come “cristiani”.

Ma Benedetto XVI è andato anche oltre. Come un autentico Pastore, ha saputo “raccontarci” quei Luoghi nella loro verità, non nascondendo problemi o situazioni difficili, anzi sottolineandoli, proprio per indicare anche un cammino di possibile soluzione.
Così, ad esempio, proprio da Betlemme ha auspicato il diritto di uno Stato palestinese e ha denunciato la drammatica situazione di Gaza, ma ha anche invitato con fermezza i giovani a non lasciarsi tentare dal terrorismo.
Così come a Gerusalemme ha denunciato la Shoa e l’antisemitismo, e ha sottolineato lo stretto e imprescindibile legame tra gli ebrei e i cristiani.
Non solo l’autorevolezza del suo magistero ha permesso a Benedetto XVI di parlare con libertà e soprattutto con schiettezza nei Luoghi Santi, ma anche il suo bagaglio culturale e soprattutto la sua testimonianza di fede.
Per questo, sentendoci oggi un po’ tutti “pellegrini” in Terra Santa ci sentiamo di dire “grazie” ad una guida così speciale.

Emilio Pastormerlo – direttore “L’Araldo Lomellino” (Vigevano)

(15 maggio 2009)

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