La Chiesa in Australia

GMG 2008 - SCHEDE

I numeri. Oltre 5 milioni di australiani sono di fede cattolica, pari al 26% della popolazione. 32 le diocesi (comprese le 7 arcidiocesi corrispondenti alle capitali degli Stati australiani); tra queste, tre di rito orientale (maronita, melchita e ucraina per i cattolici di rito bizantino) e l’ordinariato militare; 3.126 i sacerdoti, dei quali 1.973 diocesani e 1.153 appartenenti a circa 40 ordini religiosi; 141 i seminaristi. I consacrati sono circa 8.500, in stragrande maggioranza (6.400) religiose. Le congregazioni femminili più numerose sono le Giosefite (fondate dalla beata Mary Mackillop), le Sorelle della Misericordia e le Sorelle della Carità. In tutto ci sono oltre 100 congregazioni femminili e cinque congregazioni maschili.

L’arcidiocesi di Sydney. Nell’arcidiocesi di Sydney vi sono circa 600.000 cattolici, ovvero circa il 32% della popolazione totale. La sua erezione risale al 1842: Sydney venne dichiarata arcidiocesi e sede metropolita, con Hobart e Adelaide come diocesi suffraganee. All’epoca comprendeva tutta la parte orientale del continente, corrispondente agli attuali Stati del Nsw (Nuovo Galles del Sud), Victoria e Queensland. Ora vi sono altre 9 diocesi suffraganee: Maitland-Newcastle (1847), Armidale (1862), Bathurst (1865), Lismore (1887), Wilcannia-Forbes (1887), Wagga Wagga (1917), Wollongong (1951), Parramatta (1986) e Broken Bay (1986). Il clero dell’arcidiocesi conta 450 sacerdoti, di cui 190 responsabili di 138 parrocchie. La Chiesa madre di tutta l’Australia è la Cattedrale di St Mary, sede della comunità cattolica di Sydney e la chiesa madre d’Australia è la e una delle più grandi cattedrali del mondo. Costruita con le pietre locali sul luogo della prima cappella cattolica d’Australia, l’architettura neo-gotica ricorda le grandi cattedrali medievali europee. La cattedrale è dedicata alla Beata Vergine Maria, madre immacolata di Dio, aiuto dei cristiani.

Le origini della presenza cattolica. La prima colonia penale venne fondata in Australia nel 1788 e l’anglicanesimo era l’unica religione ammessa. Solo nel 1803, con già oltre 1.700 cattolici presenti, vi fu la prima messa cattolica per un gruppo di forzati a The Rocks. Nel 1819 due sacerdoti furono autorizzati ufficialmente dal governo della colonia a prendersi cura dei cattolici del Nuovo Galles del Sud, e nel 1834 fu istituito il vicariato apostolico di New Holland, nel territorio noto oggi come Commonwealth of Australia. Il primo vescovo cattolico fu John Bede Polding (nato a Liverpool nel 1794 e morto a Sydney nel 1877). Inviato in Australia per la prima volta nel 1835 con l’incarico di organizzare la presenza cattolica in vista dell’erezione di una diocesi, nel 1842 divenne arcivescovo di Sydney e primate d’Australia.

Lo sviluppo del cattolicesimo australiano. Il clero irlandese dominò la vita cattolica australiana fino agli anni trenta del Novecento, quando si cominciò a registrare una sensibile presenza di sacerdoti australiani. Ma la crescita più sensibile del cattolicesimo in Australia fu negli anni cinquanta, allorquando la comunità cattolica crebbe rapidamente, incrementando anche la percentuale di cattolici sul totale della popolazione, e vennero istituite nuove parrocchie. Nei decenni successivi, poi, i flussi migratori provenienti da Italia, Libano, Vietnam ed altri paesi modificarono la situazione sociale del Paese, e i nuovi arrivati volevano seguire la Messa nella loro lingua madre e chiedevano scuole per i loro figli. Giunsero dunque sacerdoti dai paesi d’origine degli emigranti, mentre vennero costruite scuole cattoliche e chiese.

Visite dei Papi. Il primo pontefice a visitare l’Australia fu Paolo VI, nel 1970. Giovanni Paolo II vi fece visita due volte, nel 1986 e nel 1995. In quest’ultima occasione, all’ippodromo di Randwick papa Wojtyla beatificò Mary MacKillop.

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