Le parole e gli eventi (2)

VERONA CONTINUA

“Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”. Un anno dopo il Convegno ecclesiale di Verona, l’arcidiocesi di Torino sceglie lo stesso titolo per la due giorni con cui dà inizio all’anno pastorale, un anno dedicato alla “redditio fidei”, la riconsegna della fede a tutte le persone tramite la testimonianza dei credenti. Come tradurre il messaggio di Verona in orientamenti per il futuro? “Premessa fondamentale è privilegiare la formazione di tutti, e specialmente dei laici”, risponde il cardinal Poletto. E la ministerialità laicale è anche il primo dei “cardini per costruire insieme il Regno di Dio” indicati dall’arcivescovo: “I laici dovranno avere più visibilità: per questo devono prepararsi a ruoli di vera responsabilità, e non solo di collaborazione, all’interno delle nostre comunità”. L’accompagnamento delle persone, le unità pastorali come sostegno alle parrocchie, la convergenza di tutte le realtà ecclesiali sono le altre scelte di fondo di un anno che, dopo lo studio sintetico dei contenuti essenziali della fede nei tempi forti, si concluderà con un pellegrinaggio diocesano alle tombe degli Apostoli, nel giugno 2008, nel quale è prevista anche un’udienza particolare del Papa.

La “rivalutazione” della figura dei laici all’interno delle comunità cristiane è al centro anche del piano pastorale della diocesi pugliese di San Severo. Citando il Convegno di Verona, il vescovo Lucio Angelo Renna ha aperto l’assemblea diocesana del 14 settembre chiedendo di “accelerare l’ora dei laici”, rilanciandone l’impegno ecclesiale e secolare, e creando nelle comunità dei “luoghi in cui i laici possano prendere la parola, comunicare le loro esperienze di vita, le loro domande, le loro scoperte, i loro pensieri sull’essere cristiani nel mondo”.

“Adoratori e missionari” sono gli aggettivi che descrivono i testimoni di speranza secondo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, vescovo di Treviso. Nella lettera pastorale, dal titolo: “Missionari. Nel Mondo intero noi siamo il profumo di Cristo”, il pastore sottolinea il duplice scopo della missione con cui il Signore invia gli apostoli: “Formare la Chiesa e portare l’annuncio della salvezza ad ogni uomo”. Il vescovo invita a interrogarsi sulla capacità di comunicare il Vangelo e sul legame essenziale tra Cristo e la sua Chiesa. “Ora è tempo di riascoltare la voce viva di Gesù – conclude Mazzocato – che continua a comandarci: Andate e predicate il Vangelo a tutti. Portate il primo annuncio a chi non consoce Gesù, riannunciatelo a coloro che hanno perso il suo ricordo, date la gioia di conoscerlo ai piccoli che stanno crescendo”. A Lucca, il vescovo Italo Castellani ha rivolto un forte appello alla diocesi durante il tradizionale pellegrinaggio al Volto santo conservato in Cattedrale. “Chiesa di Lucca – ha esortato – torna a credere in Dio e mettiti a servizio del prossimo… Rifulgi nel donare, non nel prendere… Fa tua la sfida educativa e passa il testimone del bene e del bello alle giovani generazioni”.

La sfida educativa è al centro del piano pastorale anche della diocesi di Roma. Nel solco delle preziose indicazioni offerte dal Convegno diocesano del giugno scorso, la Chiesa capitolina mette in programma un approfondimento del libro del Papa su Gesù di Nazaret, insieme a “centri di formazione dei formatori” da realizzare nelle prefetture e “scuole di evangelizzazione per la missione”, cui si stanno preparando anche i giovani. La Nota pastorale dei vescovi italiani dopo il Convegno di Verona sarà protagonista di un grande evento diocesano, mentre è stato elaborato anche uno specifico progetto riservato agli adolescenti, che si allargherà anche a quelli che non frequentano la comunità ecclesiale.

“Nel solco del Concilio un laicato più adulto” è il titolo della lettera di monsignor Cosmo Francesco Ruppi alla diocesi. La sfida della pastorale – scrive l’arcivescovo di Lecce – “è il Vangelo della vita da annunziare, far riscoprire, ravvivare e incarnare nel quotidiano, per dare alla vita sale e luce”. Nella lettera del vescovo non mancano le indicazioni per la verifica del cammino compiuto negli anni scorsi. E una forte sottolineatura del ruolo dei laici: la loro partecipazione alla vita della Chiesa “deve essere realizzata come un dovere che nasce dal Battesimo: ogni fedele laico ha il dovere di sentirsi membro vivo della Chiesa e conferire ad essa il genio della sua vita e della sua personalità”.
La Nota pastorale dopo il quarto Convegno ecclesiale nazionale è il testo di riferimento essenziale per la diocesi di Cesena-Sarsina, dove il vescovo Antonio Lanfranchi ha scritto ai fedeli una lettera su: “Abbiamo trovato il Cristo. Testimoni di speranza nel mondo”. Il pastore chiede alle zone pastorali di concentrare l’azione su uno degli ambiti esistenziali affrontati a Verona. La diocesi, da parte sua, si prepara ad offrire una serie di incontri sui grandi temi dell’attualità: i “dialoghi per la città”. Per la comunità romagnola il prossimo anno segnerà anche l’avvio delle celebrazioni del millenario della chiesa concattedrale di Sarsina e un passo avanti verso la scelta delle “unità pastorali” tra le parrocchie. A monsignor Lanfranchi sta a cuore soprattutto il metodo che può aiutare le comunità a “rendere credibile la speranza, traducendola nel vissuto”.

Ernesto Diaco

(19 settembre 2007)

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