01 dicembre 2006

LA DIRETTA

17:00 – SETTIMANALI DIOCESANI: BRESCIA, IL PAPA IN TURCHIA TESTIMONE “DELL’UNICO ORGOGLIO”
 
Una “chiarezza dolce, ma ferma, senza sotterfugi dialettici o strategici circa la propria identità, il senso della fede cristiana, l’urgenza di rispondere alle domande dell’umanità di oggi e le ragioni con cui si deve rispondere all’umanità bisognosa di una speranza che non deluda”. Questi gli aspetti del viaggio apostolico di Benedetto XVI messi in luce da Valeria Boldini, direttore del settimanale diocesano di Brescia “La Voce del popolo”. “C’era una volta, non molto tempo fa, – si legge nell’editoriale – chi invitava l’Occidente a rialzare la testa per dare voce e corpo alla rabbia e all’orgoglio: il papa in Turchia è l’espressione della Chiesa e di quella parte di Occidente che sceglie invece la via lunga, faticosa, incerta dell’unico ‘orgoglio’ di diventare collaboratori della gioia dei cristiani e possibilmente di tutti i credenti; il solo ‘vanto’ di perdonare per le offese ricevute, di offrire stima per la fede degli altri, di rispettare le istanze di un’altra tradizione religiosa; pur domandando rispetto, non lo impone con alcuna forma di violenza”.
14:35 – BENEDETTO XVI: AEREO ATTERRATO A CIAMPINO
 
È atterrato alle 14.25 all’aeroporto di Ciampino il Boeing 737-800 della Turkish Airlines che ha riportato a Roma Benedetto XVI dopo la visita apostolica di quattro giorni in Turchia. Con il presidente del Consiglio dei ministri ad accogliere papa Benedetto XVI c’era il card. Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Prodi e Ruini hanno accompagnato il pontefice lungo la pista dell’aeroporto verso l’elicottero dell’Aeronautica Militare sul quale il Papa è salito per raggiungere il Vaticano. Benedetto XVI aveva lasciato Istanbul alle 13:15 ora locale, le 12:15 in Italia. Poco prima di partire aveva auspicato del viaggio apostolico in Turchia un contributo a una “migliore comprensione” tra le religioni e aveva affermato di aver lasciato “una parte del mio cuore a Istanbul”. Sorvolando i cieli di Turchia, Grecia Albania e Italia Benedetto XVI ha inviato telegrammi di saluto ai rispettivi presidenti.


13:04 – PAPA IN TURCHIA: SULLE TESTATE INTERNAZIONALI
 
La guida della Chiesa cattolica accanto al Muftì di Istanbul, insieme in preghiera nella moschea blu: è l’immagine cui più spesso ricorrono e che commentano oggi i mass-media internazionali che si occupano della visita di Benedetto XVI in Turchia. Il Papa “che tende la mano all’Islam”, l’Occidente e l’Oriente “che si incontrano” entrano nei commenti delle testate tedesche, svizzere, britanniche. Il quotidiano francese “Le Monde” dedica spazio all’argomento sia nell’edizione cartacea sia nel sito internet, facendo notare che “Benedetto XVI è il secondo Papa della storia a entrare in un luogo di culto musulmano dopo Giovanni Paolo II”. L’emittente tv “Euronews”, promossa dall’Unione europea, presenta costanti servizi nelle edizioni dei telegiornali (tradotti in sei lingue). Differente l’attenzione riservata all’evento dalle agenzie di stampa, con una prevalenza di informazioni da parte di France Presse rispetto alla Reuters. Va però rilevato che le notizie sul viaggio papale hanno per lo più lasciato le prime pagine dei giornali europei, trovando collocazione nelle sezioni interne: è così, ad esempio, per il belga francofono “Le Soir”, per il fiammingo “De Volkskrant”, per gli spagnoli “El Mundo” e “El Pais”, per il “Financial Times” e per il tedesco “Süddeutsche Zeitung”. Un richiamo all’evento è invece presente sulla prima di “The Wall Street Journal”. 
12:32 – PAPA IN TURCHIA: “IL DIALOGO È UN DOVERE”. IL GRAZIE A ISTANBUL, “CITTÀ VERAMENTE EUROPEA” (2)
 
Al prefetto di Istanbul che ricordava come la Turchia sia “un Paese laico e democratico impegnato nel dialogo tra le civiltà e nel cammino per entrare nell’Unione europea” Benedetto XVI ha risposto che “Istanbul è una città veramente europea, un ponte tra Occidente ed Asia, per avvicinare strutture e organizzazioni”. Alla notizia, poi, che la città sarà, nel 2010, la capitale europea della cultura il Pontefice ha affermato: “lo merita veramente”, rivelando, sorridendo, che anche la sua “città natale aveva chiesto tale riconoscimento ma che non era stato concesso”. Prima di avviarsi verso la scaletta dell’aereo che lo sta riportando in Vaticano il Papa ha salutato ancora il prefetto che lo ha invitato a tornare a Istanbul. Pronta la replica: “sono vecchio e non so quanto tempo mi lascia il Signore. Affidiamo ogni cosa a Lui”. Il rientro in Italia, presso l’aeroporto di Ciampino di Roma, è previsto per le 14.45. 
12:32 – PAPA IN TURCHIA: “IL DIALOGO È UN DOVERE”. IL GRAZIE A ISTANBUL, “CITTÀ VERAMENTE EUROPEA”
 
“Come pastore supremo della Chiesa cattolica ritengo il dialogo un dovere per dare un contributo ad una migliore comprensione tra le fedi e le religioni, anche per l’Islam”. Con queste parole, pronunciate a braccio, Benedetto XVI si è accomiatato dalla delegazione turca, guidata dal prefetto di Istanbul che lo ha personalmente ringraziato per “le sue dichiarazioni sull’Islam che ci ha reso felici” allontanando le “troppe cattive interpretazioni” che vi gravano sopra. L’aeroporto di Istanbul è stato lo scenario di un dialogo che ha visto il Papa “ringraziare per la cordialità e l’amicizia della popolazione che ha un po’ sofferto questa situazione” dovuta alla sua visita. “Sebbene non abbia potuto vedere tutto in quei gioielli che sono la moschea e Santa Sofia – ha aggiunto il Papa parlando sempre a braccio – la mia è un’impressione permanente. Resta profonda la mia gratitudine per Istanbul. E’ stata una visita serena grazie anche alla collaborazione della popolazione e spero che resti come segno di amicizia tra i popoli e le religioni”. (segue) 
09:59 – PAPA IN TURCHIA: QUARTO GIORNO; NOTA
 
Pubblichiamo una nota SIR a firma di padre Ruben Tierrablanca, della fraternità ecumenica di Istanbul. Nella splendida cornice della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo celebrata nella basilica patriarcale di San Giorgio al Fanar, in occasione della Festa di Sant’Andrea apostolo, i pastori delle Chiese Sorelle di Roma e Costantinopoli hanno rinnovato il comune impegno per proseguire la stradea del dialogo verso l’auspicata unità di tutti i credenti in Cristo. “Le divisioni esistenti tra i cristiani sono uno scandalo per il mondo ed un ostacolo per la proclamazione del Vangelo”, ha detto Benedetto XVI nel suo discorso a conclusione della liturgia. Da parte sua il Patriarca Bartolomeo I aveva affermato: “Con molta tristezza confessiamo che non possiamo celebrare ancora insieme i Santi Misteri e preghiamo che venga il giorno in cui questa unità sacramentale possa compiersi pienamente”. In questo modo l’impegno ecumenico da proseguire sarà improntato in una “Eucaristia della vita”, cioè riconoscendo la divisione vissuta durante un millennio e confessando che la divisione è un male vissuto con tristezza che va superato in uno sforzo comune, costante e senza tentennamenti. La fedeltà a Gesù Cristo, unico fondamento della Chiesa, e al suo Vangelo, il cammino verso l’unità ci trova dentro il suo cuore e uniti nella sua preghiera: “ut unum sint”, che tutti siano uno, come io in te e tu in me, Padre (Gv. 17,21). Questi incontri dunque non sono solo un gesto di cortesia, ha affermato Benedetto XVI nella sua visita al Patriarcato della Chiesa armena apostolica, sono un segno di speranza condivisa. Le apprensioni e le diffidenze appartengono ormai al passato. Personalmente ho vissuto due ore di attesa al Patriarcato armeno e gli ultimi venti minuti insieme a Sua Beatitudine Mesrob II ed altri prelati della Chiesa Sorella in un clima di gioiosa amicizia. Avendo salutato il Sommo Pontefice dicevo poi agli amici: ho salutato un uomo semplice e felice. Infatti, nel suo volto traspariva la grazia dell’incontro fraterno, la forza della fede, la speranza condivisa e allargata ai confini della terra e della storia.
09:57 – PAPA IN TURCHIA: LA STAMPA POLACCA SUL TERZO GIORNO DEL VIAGGIO
 
“I cristiani più vicini all’unità”, scrive in prima pagina il quotidiano polacco “Rzeczpospolita” del 1 dicembre, rilevando che la dichiarazione comune di Benedetto XVI e Bartolomeo I “segni una svolta storica nei rapporti tra cattolici e ortodossi”. All’interno del quotidiano Ilter Turan dell’Università Bilgi ad Istanbul sottolinea che “il Papa ha saputo suscitare la simpatia dei musulmani”, mentre Alexandros Papaderos, a capo dell’Accademia Ortodossa di Creta, afferma che “l’atmosfera di sincerità tra cristiani apre delle nuove possibilità di dialogo e crea delle basi per gli incontri futuri.” Il quotidiano “Gazeta Wyborcza” in prima pagina mette la fotografia di Benedetto XVI e Bartolomeo I sottotitolando: “Giovedì è stata la giornata più importante del viaggio del papa in Turchia”. L’inviata del quotidiano “Dziennik” in Turchia sottolinea che Benedetto XVI durante il suo viaggio “ad ogni passo cerca di conciliare le diverse fedi”. Sul sito www.wiara.pl Wieslawa Dabrowska-Macura afferma “ascoltando le parole di benvenuto rivolte da Bartolomeo I a Benedetto XVI ho avuto l’impressione che l’amicizia che legava il Patriarca ecumenico di Costantinopoli a Giovanni Paolo II adesso lo lega al suo successore. Non è stato un discorso di cortesia. Benedetto XVI è stato accolto a Costantinopoli come l’ospite molto atteso. Non come capo di una Chiesa concorrenziale”.


09:00 – PAPA IN TURCHIA: SOTIR FERRARA (EPARCA DEGLI ALBANESI) “UNA VISIONE PROFETICA”
 
Il Papa Benedetto XVI e il Patriarca Ecumenico di Costantinpoli Bartolomeo I “sono fratelli. Io sono legato, come vescovo al Papa che mi ha nominato vescovo ma le mie radici sono quelle di Costantinopoli: questo è un fatto bellissimo, segno che non ci sono differenze e che le differenze sono state costruite da noi uomini”. Lo dice al Sir mons. Sotir Ferrara, Eparca di Piana degli Albanesi (diocesi di rito cattolico-bizantino) in Sicilia, commentando l’incontro tra Benedetto XVI e Bartolomeo I, nel corso del viaggio apostolico del pontefice in Turchia. Il papa e il patriarca – aggiunge mons. Ferrara – sono “gli epigoni del cristianesimo, l’aspetto orientale e quello occidentale”. La presenza, quindi, di Benedetto XVI alla Divina Liturgia ha rappresentato una “visione profetica di quello che sarà la Chiesa nel momento in cui le due realtà converranno a celebrare la medesima liturgia sullo stesso ed unico altare. Noi – ha concluso il presule – dobbiamo aiutarli in questo sforzo di unità con la nostra preghiera affinché le discrasie che esistono fra queste due realtà possano venire superate e celebrare la liturgia intorno ad un unico altare e lodare insieme, attraverso il sacrifcio della Divina Liturgia, il Padre che è nei cieli, lasciandoci illuminare dallo sforzo dello Spirito che tutto rasserena”.
08:46 – PAPA IN TURCHIA: I TITOLI DEI GIORNALI ITALIANI SUL TERZO GIORNO DEL VIAGGIO
 
La stampa quotidiana di venerdì 1 dicembre dedica grande attenzione e rilievo al viaggio di Benedetto XVI in Turchia. Per “Avvenire” è “Il giorno delle sorprese” con l’editoriale “Visita già entrata nella storia”. Sul “Corriere della Sera” l’apertura è “Il Papa scalzo nella Moschea Blu” e l’editoriale “Un abbraccio non inutile”. Per “La Repubblica” titolo: “Il Papa prega nella moschea” e editoriale “La forza della storia”. Altri titoli: “Il Papa scalzo alla Moschea Blu: ‘Preghiamo uniti per la pace'” (“Il Messaggero”), “Il Papa prega nella Moschea” e “Oltre Wojtyla” (“La Stampa”), “Moschea Blu, il Papa prega col Gran Muftì” e “Libertà per la pace” (“Il Giornale”), “Il Papa e il Muftì nella Moschea Blu: insieme per la pace” (“Il Sole 24 Ore”), “Ratzinger ha vinto la sfida, l’Islam è un po’ più vicino” (“Europa”), “Il Papa prega nella Moschea Blu” (“L’Unità”), “Ratzinger – Scalzo nella Moschea, ‘Basta guerre per Dio” (“Il Manifesto”).
08:43 – PAPA IN TURCHIA: MESSA A ISTANBUL; “LA CHIESA NON VUOLE IMPORRE NULLA A NESSUNO”
 
“La Chiesa non vuole imporre nulla a nessuno”, ma “chiede semplicemente di poter vivere liberamente per rivelare Colui che essa non può nascondere, Cristo Gesù che ci ha amati fino alla fine sulla Croce e che ci ha dato il suo Spirito, presenza viva di Dio in mezzo a noi e nel più profondo di noi stessi”. A riaffermarlo è stato oggi il Papa, nella parte finale dell’omelia pronunciata nella cattedrale di Istanbul. “Le vostre comunità – ha detto il Pontefice riferendosi ai fedeli presenti – conoscono l’umile cammino di accompagnamento di ogni giorno con quelli che non condividono la nostra fede ma che dichiarano ‘di avere la fede di Abramo e che adorano con noi il Dio uno e misericordioso'”, come recita la “Lumen Gentium”. Di qui l’invito conclusivo del Papa alla comunità cattolica turca: “Siate sempre aperti allo Spirito di Cristo e, pertanto, siate attenti a quelli che hanno sete di giustizia, di pace, di dignità, di considerazione per essi stessi e per i loro fratelli. Vivete tra voi secondo la parola del Signore”. Poi la preghiera finale dedicata a Maria, che “ha pregato nel cenacolo insieme con la comunità primitiva, in attesa della Pentecoste”. 
08:41 – PAPA IN TURCHIA: MESSA A ISTANBUL; “ANNUNCIARE IL VANGELO FINO AI CONFINI DELLA TERRA”
 
“La missione della Chiesa non consiste nel difendere poteri, né ottenere ricchezze; la sua missione è di donare Cristo, di partecipare la Vita di Cristo, il bene più prezioso dell’uomo che Dio stesso ci dà nel suo Figlio”. Lo ha detto il Papa, che nella messa conclusiva del suo viaggio in Turchia ha commentato la “bella immagine che adopera san Paolo per parlare della Chiesa, quella della costruzione le cui pietre sono tutte unite, strette le une alle altre per formare un solo edificio, e la cui pietra angolare, sulla quale tutto poggia, è Cristo”: “immagine meravigliosa della promessa di vita che Dio ha sempre fatto al suo popolo e che Gesù è venuto a compiere”. “In un mondo dove gli uomini hanno tanta difficoltà a dividere tra loro i beni della terra e dove ci si inizia a preoccupare giustamente per la scarsità dell’acqua – ha spiegato il Santo Padre – questo bene così prezioso per la vita del corpo, la Chiesa si scopre ricca di un bene ancora più grande”. Quello che consiste – le parole del Pontefice – nel “compito di annunciare il Vangelo fino ai confini della terra, vale a dire di trasmettere agli uomini e alle donne di questo tempo una buona novella che non solo illumina ma cambia la loro vita, fino a passare e vincere la morte stessa”. 
08:38 – PAPA IN TURCHIA: MESSA A ISTANBUL; CREDERE “NON SIGNIFICA VIVERE SOLO PER SÉ”
 
“Lo Spirito è la sorgente permanente della nostra fede e della nostra unità”. Lo ha detto Benedetto XVI, nella messa celebrata nella cattedrale dello Spirito Santo ad Istanbul, con cui si è concluso il viaggio apostolico in Turchia. “In questa cattedrale dello Spirito Santo, desidero rendere grazie a Dio per tutto ciò che egli ha compiuto nella storia degli uomini e invocare su tutti i doni dello Spirito di santità”, le parole del Papa, che all’inizio dell’ omelia ha salutato il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ed il patriarca armeno, Mesrob II, esprimendo a tali “fratelli venerati”la sua “profonda gratitudine per questo gesto fraterno che onora tutta la comunità cattolica”. “Vi saluto tutti con gioia”, ha detto poi il Santo Padre rivolgendosi ai rappresentanti delle altre comunità ecclesiali e delle altre religioni, e ricordando “i tanti testimoni del Vangelo di Cristo che ci spronano a lavorare insieme per l’unità di tutti i suoi discepoli, nella verità e nella carità”. “Siamo beati quando lo Spirito Santo ci apre alla gioia di credere e quando ci fa entrare nella grande famiglia dei cristiani, la sua Chiesa, così molteplice nella varietà dei doni, delle funzioni e delle attività, e nello stesso tempo già una”, ha detto il Papa, per il quale “vivere secondo lo Spirito non significa vivere soltanto per sé”. 
08:39 – PAPA IN TURCHIA: MESSA A ISTANBUL; “LA PROSPETTIVA ECUMENICA AL PRIMO POSTO”
 
Solo “ponendo la prospettiva ecumenica al primo posto delle nostre preoccupazioni ecclesiali vivremo realmente secondo lo Spirito di Gesù, al servizio del bene di tutti”. A rinnovare l’appello fatto nella chiesa di San Giorgio al Fanar, il 30 novembre del 1979, da Giovanni Paolo II è stato oggi Benedetto XVI, nella messa conclusiva del suo viaggio in Turchia, celebrata nella cattedrale dello Spirito Santo in Istanbul. “Ventisette anni fa, in questa stessa cattedrale, il mio predecessore il Servo di Dio Giovanni Paolo II auspicava che l’alba del nuovo millennio potesse ‘sorgere su una Chiesa che ha ritrovato la sua piena unità, per meglio testimoniare, in mezzo alle esacerbate tensioni del mondo, il trascendente amore di Dio, manifestato nel Figlio Gesù Cristo'”, ha ricordato il Santo Padre. “Questo auspicio – ha puntualizzato – non si è ancora realizzato, ma il desiderio del Papa è sempre lo stesso e ci spinge, noi tutti discepoli di Cristo che avanziamo con le nostre lentezze e le nostre povertà sul cammino che conduce all’unità, ad agire incessantemente ‘in vista del bene di tutti, ponendo la prospettiva ecumenica al primo posto delle nostre preoccupazioni ecclesiali”. 
08:17 – PAPA IN TURCHIA: OGGI SI CONCLUDE IL VIAGGIO APOSTOLICO
 
Nell’ultimo giorno del suo viaggio apostolico in Turchia, Benedetto XVI ha iniziato da pochi minuti la celebrazione della messa nella cattedrale latina di Santo Spirito, a Istanbul. Presente anche Bartolomeo I, con altri patriarchi e rappresentanti delle Chiese protestanti. Sarà una liturgia che terrà conto della particolare configurazione dell’assemblea formata da vari gruppi di persone, di diverse lingue e di diversi riti, ma “uniti dalla stessa fede, dalla stessa carità e dallo stesso Spirito”.
La celebrazione, “sia nell’uso delle lingue che di alcune sequenze rituali, vuole essere l’espressione delle varie componenti della comunità cattolica”. Verranno usate queste lingue: il latino, il turco, il francese, il tedesco, il siriaco, l’arabo e lo spagnolo. Alcune sequenze rituali sottolineeranno la presenza dei vari riti orientali: l’armeno, il caldeo, il siro. Agli armeni è riservato il canto d’ingresso e il Sanctus; ai caldei il Salmo responsoriale e il canto di offertorio eseguito in lingua aramaica; ai siri la proclamazione del Vangelo secondo le modalità del proprio rito.
Alle 13.15 Benedetto XVI sarà all’aeroporto di Istanbul per il rientro in Italia previsto alle 14.45 a Ciampino. 

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