Servire con coraggio

FISC: 40 ANNI

Sono state giornate di grande intensità quelle che i direttori dei settimanali diocesani hanno vissuto la scorsa settimana, scandite da tre momenti decisivi per la Federazione italiana settimanali cattolici (FISC): il convegno sul ruolo dei cattolici in politica, l’approvazione del nuovo Statuto, l’udienza del Santo Padre. Ora la Federazione, che ha celebrato il quarantesimo di fondazione, guarda al futuro, insieme con il SIR che è alla vigilia del suo ventesimo anno di attività.
Le linee del cammino sono state tracciate dal card. Camillo Ruini e dal Santo Padre, nonché dalle sollecitazioni del convegno. Una maggiore efficienza sarà possibile grazie al nuovo Statuto approvato a larghissima maggioranza (90 favorevoli e 3 contrari su 93 presenti).

È emersa innanzitutto una presa di coscienza. I settimanali diocesani non sono prodotti superati, anzi “costituiscono ancora l’articolazione comunicativa più capillare di cui dispone la Chiesa italiana”, ha detto il card. Ruini. E – ha aggiunto – le prospettive indicano che “nell’attuale mondo globalizzato la gente sente sempre più il bisogno di un ritorno al locale e acquista preferibilmente i giornali locali in una sorta di processo di identificazione”.

In secondo luogo, è stata ribadita la loro identità di strumenti d’evangelizzazione. Con uno specifico obiettivo: “Di fronte ad una multiforme azione tesa a scardinare le radici cristiane della civiltà occidentale – ha detto Benedetto XVI – la peculiare funzione degli strumenti di comunicazione sociale d’ispirazione cattolica è quella di educare l’intelligenza e formare l’opinione pubblica secondo lo spirito del Vangelo. Loro compito è di servire con coraggio la verità, aiutando l’opinione pubblica a guardare, a leggere e a vivere la realtà con gli occhi di Dio”.

Il card. Ruini li ha definiti, come già emerso a Verona, “avamposti della missione” e il Papa ha aggiunto: “Le pagine dei vostri periodici costituiscono un prezioso veicolo di informazione e un mezzo di penetrazione evangelica. Voi potete giungere anche là dove non si riesce ad incidere con i tradizionali strumenti della pastorale”. Ne deriva l’auspicio del card. Ruini che ogni singola diocesi possa avere il proprio periodico.

Ma i settimanali diocesani sono anche giornali di popolo perché – ha detto Benedetto XVI – “restano legati ai fatti e alla vita della gente e tramandano le tradizioni popolari e il ricco patrimonio culturale e religioso dei vostri paesi e città. Continuate a fare delle vostre testate una rete di collegamento che faciliti le relazioni e l’incontro tra i singoli cittadini e le istituzioni, le associazioni, i gruppi sociali, le parrocchie e i movimenti ecclesiali. Continuate ad essere palestre di confronto e di dibattito leale fra opinioni diverse, così da favorire un autentico dialogo, indispensabile per la crescita della comunità civile ed ecclesiale”.

Tutto questo anche nel campo socio-politico, secondo l’indicazione emersa dal convegno e che il Papa ha rilanciato: “Se il legittimo pluralismo delle scelte politiche non ha nulla a che fare con una diaspora culturale dei cattolici, i vostri settimanali possono rappresentare alcuni significativi luoghi d’incontro e di attento discernimento per i fedeli laici impegnati in campo sociale e politico, al fine di dialogare e trovare convergenze e obiettivi di azione condivisa al servizio del Vangelo e del bene comune”. Con questo taglio i giornali diocesani si porranno al servizio del bene comune e si faranno soggetti di cittadinanza.

Questo identikit del settimanale diocesano richiede anche un preciso linguaggio. L’ha ribadito il card. Ruini: per inserirsi nelle tendenze di sviluppo di oggi “è strategico adottare la formula di giornali d’informazione locale. Anche l’informazione fatta con lo sguardo penetrante della fede è già una forma di evangelizzazione perché diffonde una visione della vita e del mondo ispirata ai valori cristiani”.
Il futuro, secondo il card. Ruini, chiede ai settimanali diocesani di “superare la fase artigianale, per passare ad una fase di strutturazione aziendale. Non nel senso di porsi in un’ottica di profitto, ma di qualità ed efficienza”. In tal senso sono indispensabili i progetti regionali di sinergia che favoriscono il fiorire di nuove iniziative soprattutto al Sud. Un impegno sinergico che, con il SIR, si allarga anche all’altra stampa cattolica, in particolare Avvenire.

Per realizzare questi obiettivi sarà importante anche il nuovo Statuto che ingloba nella FISC gli amministratori. Potranno partecipare appieno alla vita associativa e portare il proprio importante contributo. “Una svolta positiva secondo quello spirito di comunione che vi ha sempre guidati”, ha concluso il card. Ruini.
Infine, la sollecitazione del Papa che coinvolge ogni singolo operatore: “Per portare a compimento il vostro importante compito occorre che coltiviate voi stessi un rapporto profondo con Cristo. È necessario che vi manteniate attivi e responsabili membri della comunità ecclesiale in comunione con i vostri Pastori. Voi non svolgete un qualsiasi lavoro, ma siete cooperatori della grande missione evangelizzatrice della Chiesa”. Sono obiettivi che la FISC con il SIR cercherà di concretizzare nei prossimi anni.

Giorgio Zucchelli
presidente FISC

(29 novembre 2006)

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