La seconda giornata del Convegno è la giornata dell’essenziale. Lo ricorda la preghiera che apre i lavori: “Se l’uomo non spera ammonisce il monaco Franco Mosconi non vive. Soffoca”.
La speranza è necessaria all’uomo come l’aria per respirare. E, come l’aria, è difficile da vedere, ma ci tiene in vita tutti. Bando dunque ai discorsi sulla speranza e spazio semmai a parole capaci di raccontare la speranza cristiana dentro le attese degli uomini di oggi.
È la caratteristica del testimone secondo il teologo Franco Giulio Brambilla, che indica alla platea le sfide del momento presente: le diverse concezioni di uomo diffuse, la necessaria sintesi di cultura e popolarità, la riscoperta del genio cristiano del laico in Italia.
Prosegue da qui Paola Bignardi: per far sentire “il profumo del vangelo” occorre essere vicini alle persone. Per questo la Chiesa ha bisogno dei laici, della loro intelligenza spirituale creativa, del loro convergere nella comunione: l’attuale frammentazione del laicato rende più povera la comunità ecclesiale e civile.
Definire e alimentare i progetti indispensabili per il futuro è l’apporto della cultura alla speranza secondo Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università cattolica, mentre il sindacalista Savino Pezzotta invita a costruire reti di responsabilità e di unità, dentro la Chiesa e fuori: si fa politica ricorda anche con l’amorevolezza verso le persone.
Mentre i delegati sciamano verso i gruppi sugli ambiti dell’esistenza quotidiana, salta agli occhi che questo è il cuore del Convegno: pensare insieme la forma di una Chiesa che dica a tutti quanto Dio ama la nostra vita.
Paolo Bustaffa – Ernesto Diaco
(18 ottobre 2006)
Bando ai discorsi
LA NOTA