La voce della vita

COMITATO "SCIENZA E VITA"

Da quando, nel febbraio scorso, è nato il Comitato nazionale “Scienza e vita” che porta avanti una campagna informativa e culturale in difesa della vita di cui è parte la proposta di astensione sul referendum relativo alla legge 40/2004 in materia di procreazione assistita, sono state costituite 15 articolazioni di esso a base regionale e 85 che fanno capo a Province e Comuni. L’ultimo, in ordine di costituzione, è il comitato provinciale di Potenza, che si è avvalso di modalità analoghe a quelle di tutti i Comitati sorti finora: autoconvocazione di personalità del mondo culturale, scientifico, professionale, politico e associativo che hanno aderito al “Manifesto” sottoscritto a livello nazionale. Continuano, intanto, le prese di posizione e le iniziative di riflessione sul tema, da parte di associazioni e organismi pastorali. RICERCA SCIENTIFICA E RISPETTO DELLA VITA. “Voler responsabilmente concorrere ad un’azione di informazione e di chiarimento nei confronti della pubblica opinione”: è quanto si propone, in materia di referendum sulla legge 40/2004, l’ASSOCIAZIONE RELIGIOSA ISTITUTI SOCIO-SANITARI (Aris) che vuole, in particolare, offrire il proprio contributo al superamento di una rigida contrapposizione dialettica tra ‘cattolici’ e ‘laici'”. “Lo scienziato – afferma l’Aris in una nota – si impegna a studiare la natura e attraverso la tecnologia cerca di collaborare con essa a sua salvaguardia e a vantaggio dell’uomo”; in quest’ottica “non è pertinente contrapporre scienziati guidati da una fede religiosa e scienziati laici: gli uni e gli altri hanno, infatti, come identico punto di partenza la realtà della natura dell’uomo”. “Proprio perché finalizzata al bene a al progresso dell’umanità – prosegue l’Aris – la ricerca non può essere disgiunta dal rispetto per la vita umana. Non è possibile credere nella prima senza difendere la seconda”. Secondo l’associazione, “i quattro quesiti sottoposti al giudizio dell’elettorato, ove avallati dal consenso popolare, porterebbero a prassi lesive della dignità di essere umano sussistente nell’embrione fin dal concepimento”. LA TUTELA DEI PIù DEBOLI. “Il primo dovere di ogni legislazione è quello di tutelare i diritti dei più deboli, di coloro che non sono in grado da soli di far valere le proprie ragioni”: è quanto affermato dall’ASSOCIAZIONE GIOVANNI XXIII, guidata da don Oreste Benzi, in un documento diffuso in questi giorni per motivare la scelta di astensione rispetto al referendum sulla legge in materia di procreazione assistita. “La legge 40 – afferma il documento – è per una ricerca per l’uomo e non contro l’uomo: nessun uomo può essere sacrificato a beneficio di un altro, neanche se malato, abbandonato o allo stato embrionale”. Per questo, oltre a rigettare la “ricerca sulle cellule staminali embrionali che in 30 anni non ha portato a nessun risultato”, l’Associazione propone “che gli embrioni umani congelati vengano riaccolti dalle rispettive famiglie biologiche, mentre quelli abbandonati vengano resi adottabili”. Ogni bambino, inoltre,” ha diritto ad una famiglia ed è necessario trovarne una disponibile quando non lo è quella naturale”. Per l’Associazione: “non è accettabile che per soddisfare un desiderio (seppur legittimo) si possa produrre, col favore della legge, un figlio orfano attraverso la fecondazione eterologa oggi vietata dalla legge 40”. IL PERCHÉ DI UN DOPPIO “NO”. L’Ufficio famiglia della diocesi di NOCERA INFERIORE-SARNO, in collaborazione con l’associazione “Progetto famiglia”, ha promosso, nei giorni scorsi, la costituzione del Comitato “Scienza e vita” dell’Agro nocerino. Obiettivo principale del Comitato “Scienza e vita” dell’Agro nocerino è promuovere una campagna capillare di sensibilizzazione sui valori in gioco in vista della prossima convocazione referendaria, attraverso una serie di incontri di formazione e informazione nelle parrocchie, nelle scuole, con le diverse categorie professionali, i gruppi, le associazioni, i movimenti. “All’appuntamento del 12-13 giugno – spiegano i responsabili del Comitato locale – non possiamo arrivare impreparati. Il ‘no’ è troppo poco, noi non andiamo a votare”. Durante gli incontri, i referenti dei vari ambiti spiegano perché la scelta del doppio “no”: “No ai contenuti dei referendum che vogliono modificare la legge e no ai referendum stessi, promovendo la scelta di partecipare attivamente a questa consultazione non andando a votare”. GLI INTERESSI DEL FIGLIO. Un incontro per “contribuire ad una mobilitazione di tutti quelli che riconoscono la dignità dell’essere umano fin dal concepimento”: le parole dell’arcivescovo di SORRENTO-CASTELLAMMARE DI STABIA, mons. Felice Cece, hanno chiarito il senso della conferenza “La difesa della vita e la legge 40/2004”, promossa, nei giorni scorsi a Castellammare, dall’Ufficio famiglia diocesano, a conclusione del ciclo di appuntamenti “L’uomo via della Chiesa”. Ad animare l’appuntamento Carlo Casini, presidente nazionale del Movimento per la vita (Mpv), per il quale la legge 40/2004 ha il merito, “pur non essendo una legge cattolica, di garantire, per quanto possibile, anche il bene, gli interessi e i diritti del figlio. In realtà, la legge vuole lasciare ad ogni essere umano, senza alcuna discriminazione e quindi anche se concepito in provetta, una speranza di vita e la garanzia di un padre e una madre certi”.

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