Sinodo 2018: “Liberi nell’arte” per portare la bellezza nelle carceri

L'iniziativa, promossa da Ucsi Molise, in collaborazione con Vatican News, Sky Arte, Ministero della Giustizia e Ispettorato generale dei cappellani, coinvolge i detenuti delle quattro strutture carcerarie del Lazio - il carcere minorile di Casal del Marmo (Roma), le case circondariali di Rebibbia e Regina Coeli e la casa di reclusione di Paliano (Frosinone) - in un programma di musica, esibizioni liriche live, proiezioni di film d'arte. Previste anche tre borse lavoro e due borse di studio finalizzate al reinserimento sociale e culturale dei detenuti

Far entrare la bellezza in carcere per elevare gli animi. È l’obiettivo di “Liberi nell’arte – Gocce di prossimità”, un itinerario artistico e culturale pensato in occasione del Sinodo dei giovani. Si tratta di un percorso che si svilupperà dal 18 al 25 ottobre e che riguarderà quattro istituti penitenziari: il carcere minorile di Casal del Marmo (Roma), le case circondariali di Rebibbia e Regina Coeli e la casa di reclusione di Paliano (Frosinone). Il progetto è promosso dall’Ucsi Molise, in collaborazione con Vatican News, Sky Arte, Ministero della Giustizia e Ispettorato generale dei cappellani. L’iniziativa si rivolge ai detenuti delle quattro strutture carcerarie del Lazio, che saranno coinvolti in un programma di musica, esibizioni liriche live, proiezioni di film d’arte. In particolare, giovedì 18 ottobre è prevista la proiezione di “Michelangelo infinito” al carcere femminile di Rebibbia; venerdì 19 ottobre la presentazione dello show “Giudizio universale” a Casal Del Marmo; sabato 20 ottobre il concerto con le Div4s Sopranos a Regina Coeli; infine, giovedì 25 ottobre la proiezione del film “Caravaggio” alla casa di reclusione di Paliano (Frosinone). Il progetto prevede anche l’istituzione di tre borse lavoro e due borse di studio finalizzate al reinserimento sociale e culturale dei detenuti.

Dare una possibilità. “Il progetto – spiega al Sir don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane – nasce da una lettera che i cappellani degli Istituti penali minorili hanno inviato, a marzo scorso, ai direttori della pastorale giovanile delle diocesi italiane per dire cosa possono fare per essere vicini ai giovani che si trovano nelle carceri, in occasione del Sinodo. L’arte è importante perché quando una persona è vissuta in un ambiente di miseria e bassa cultura, la bellezza, l’arte e la cultura l’aiutano a uscire da certi schemi. Il progetto è, quindi,

far entrare la bellezza nelle carceri

affinché i giovani possano interrogarsi su come hanno vissuto finora la propria vita e invogliarli a cambiare strada”. Ma l’iniziativa va oltre: “Ho proposto anche di dare un’occasione lavorativa, il nostro è un tendere la mano verso coloro che escono dal carcere, attraverso alcune borse di lavoro e di studio per i detenuti di Rebibbia, Regina Coeli, Casal del Marmo, Paliano”. Di qui “l’appello, la provocazione e il messaggio forte al mondo dell’imprenditoria e dell’economia ad avere il coraggio di investire su chi ha sbagliato ed è in carcere”, ma nutre “dei sogni che vorrebbe realizzare e ha bisogno di qualcuno che scommetta su di lui”. Il Sinodo, prosegue Grimaldi, “ci ha dato un’occasione di far entrare la ‘Chiesa in uscita’ nelle carceri. Il Papa ha molto a cuore la realtà del carcere, che è un luogo di sofferenza”.

Il progetto, racconta Davide Dionisi, coordinatore di Vatican News, “non è un punto di partenza per Vatican News e Sky, ma solo una tappa delle tantissime che abbiamo maturato in questi anni a Rebibbia e Paliano”. “Noi – chiarisce – nell’ambito del progetto ‘Liberi nell’arte’ stiamo lavorando su due appuntamenti: quello nel carcere femminile di Rebibbia e quello di Paliano, dove ci sono solo collaboratori di giustizia. Il 18 proietteremo ‘Michelangelo infinito’, mentre il 25 saremo a Paliano con ‘Caravaggio’. La prima proiezione sarà presentata dall’attore Enrico Lo Verso, la seconda da Emanuele Marigliano”. Dionisi ricorda “le tantissime iniziative organizzate a Rebibbia, non ultime le 67 puntate del ‘Vangelo dentro’, una striscia quotidiana andata in onda sia durante l’Avvento sia durante la Quaresima ogni giorno su Radio Vaticana Italia con la lettura del Vangelo del giorno dei detenuti e il mio commento”. Sempre a Rebibbia “sono state realizzate delle pubblicazioni e messa in piedi una mini redazione facendo, per certi versi, scuola di giornalismo”.

Per quanto riguarda Paliano, sottolinea Dionisi, “la cosa è andata ben oltre, perché, a parte la presenza del Santo Padre, abbiamo portato, con i ragazzi del Centro San Lorenzo, la Croce della Gmg e abbiamo donato un campo di calcio”. A loro, anticipa al Sir, “probabilmente doneremo anche un forno per realizzare il pane e la pizza: infatti, la maggior parte degli ospiti di Paliano sono campani e legati a questo prodotto tipico”. Con i detenuti di Paliano, afferma il coordinatore di Vatican News, “abbiamo avviato un percorso di pastorale carceraria importante. Mons. Dario E. Viganò, assessore del Dicastero per la comunicazione, sta seguendo uno di loro nel corso di studi accademici, cosa mai successa prima, perché il loro livello culturale è generalmente molto basso. Ora uno di loro si laureerà e mons. Viganò sta facendo da relatore”.

In questo “cammino lungo dieci anni”, precisa Dionisi, si è innestata ora l’associazione “Liberi nell’arte”, in occasione del Sinodo dedicato ai giovani per “farlo conoscere ai ragazzi che sono in carcere e non sanno neanche cos’è. L’obiettivo è

portare un messaggio di speranza che sta tanto a cuore a Papa Francesco,

fare partecipi questi giovani detenuti di quello che stanno facendo all’interno delle mura vaticane tanti ragazzi che stanno lavorando per il rilancio della pastorale vocazionale e di progetti giovanili. Noi portiamo questo messaggio di speranza nelle carceri attraverso il linguaggio dell’arte”.

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