Per mille strade/Marche. Le diocesi unite nel nome della gioventù e della devozione mariana

Un percorso diviso in tre pellegrinaggi, promossi nella prima decade di agosto, prima del cammino verso Roma, dove le “sentinelle del mattino” l'11 e il 12 dello stesso mese, prima al Circo Massimo e poi in piazza San Pietro incontreranno Papa Francesco per una due giorni di riflessione e di preghiera in cui la Chiesa si farà piccola con i piccoli

“Nessun bene senza compagnia ci dà gioia”, scriveva secoli fa Seneca, e le tredici diocesi delle Marche devono aver fatto proprio questo motto visti lo slancio collaborativo e l’unità di intenti con cui in questi mesi hanno lavorato per attuare PerMilleStrade, la proposta rivolta ai giovani in vista del Sinodo di ottobre. Un percorso diviso in tre pellegrinaggi, promossi nella prima decade di agosto, prima del cammino verso Roma, dove le “sentinelle del mattino” l’11 e il 12 dello stesso mese, prima al Circo Massimo e poi in piazza San Pietro incontreranno Papa Francesco per una due giorni di riflessione e di preghiera in cui la Chiesa si farà piccola con i piccoli.

E, anche livello locale, quella marchigiana si sta rivelando “una Chiesa di cui essere orgogliosi”, come spiega don Paolo Sabatini, responsabile regionale del servizio di Pastorale giovanile, che volutamente sottolinea “lo sforzo e l’impegno con cui è stata gestita la fase di preparazione da parte dei singoli responsabili diocesani”. Al di là della buona adesione – gli iscritti al pellegrinaggio, a cui verrà consegnato l’apposito kit, finora sono circa 700 “ma la prospettiva è quella di raggiungere quota 1.000” -, l’aspetto più incoraggiante di questa iniziativa, spiega il referente, “è proprio la volontà, da parte di ogni realtà diocesana, di lavorare insieme con equilibrio, generosità e operosità: è ovvio che ci sono diocesi più ‘equipaggiate’ capaci di trainare le altre, ma il miracolo autentico è sperimentare che ci si aiuta, ci si sostiene nonostante la fatica. Muoversi autonomamente sarebbe molto più comodo, ma è una grazia vedere le nostre Marche così diverse eppure così unite nel nome della gioventù e della devozione mariana che caratterizza da sempre questa terra”.

Prima di arrivare in Capitale, infatti, i percorsi interdiocesani – che potranno contare sull’ospitalità fornita dalle parrocchie, dalle strutture comunali e dalle famiglie – il 10 agosto convergeranno tutti verso una mèta speciale, Loreto, dove nella basilica della Santa Casa si svolgerà la Giornata regionale dei giovani delle Marche e, precisa don Sabatini, “vivremo la veglia per le vocazioni solitamente prevista per il 24 marzo”. La scelta di posticipare quest’anno la data è stata “naturale” e ha visto “il pieno interessamento dei vescovi i quali non solo cammineranno assieme ai pellegrini, ma hanno anche dimostrato una sensibilità particolare: a favore dei giovani sono stati difatti stanziati 5mila euro da parte dei nostri Pastori, che con questo gesto di altruismo si sono fatti concretamente prossimi in modo da alleggerire le spese dei ragazzi”.

Nello specifico, per la metropolia di Fermo, che include le diocesi di Camerino-San Severino Marche, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Ascoli Piceno e San Benedetto-Ripatransone-Montalto intraprenderanno un itinerario che attraverserà la Via Lauretana. Il gruppo, partendo da Camerino, incontrerà le comunità colpite dal sisma e sosterà nei luoghi significativi di spiritualità, come la Basilica della Madre della Misericordia a Macerata, l’Abbazia di Fiastra a Tolentino e l’abbazia di San Firmano a Montelupone. Sono previsti anche degli incontri con le realtà presenti in zona: la comunità Papa Giovanni XIII, gli Agostiniani a Tolentino e i frati Cappuccini a Recanati. L’arrivo è previsto presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso, a Loreto.

Nella metropolia di Ancona-Osimo, invece, che comprende le diocesi di Loreto, Fabriano-Matelica, Jesi e Senigallia i giovani pellegrini partiranno da Fabriano  soffermandosi presso l’Abbazia di S. Maria in Castagnola, a Chiaravalle e presso Marina di Montemarciano, dove si trova il mosaico di padre Marko Rupnik: sono previste anche tappe a Moie e Numana, prima dell’arrivo alla città lauretana. Infine, nella metropolia di Pesaro con le diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, iniziando proprio dal Comune ducale, i giovani toccheranno luoghi carichi di significato per le tre Chiese locali, come le cattedrali, con visite poi al santuario mariano del Pelingo, al colle dei Santi con il convento del Beato Benedetto Passionei,  ai Cappuccini di Fossombrone e al santuario dedicato al Beato Sante, a Mombaroccio.

Come noto, negli ultimi due anni il Centro Italia è stato al centro delle cronache per le complesse conseguenze che il sisma del 2016 ha lasciato, sradicando comunità, compromettendo edifici ma non incrinando quella fede genuina che anima il cuore dei marchigiani. “Le diocesi del sud regione hanno fatto una scommessa non indifferente – racconta don Sabatini -, decidendo di intraprendere il pellegrinaggio in una zona martoriata dove sia le istituzioni, sia le parrocchie hanno offerto la massima disponibilità per garantire il pernottamento ai partecipanti: sarà un segnale di speranza per la gente di quei luoghi incontrare i 300 ragazzi che, con gioia, avranno la possibilità di ascoltare testimonianze più che significative per la loro vita”.

Il tutto con uno sguardo sempre più desideroso di costruire “ponti” di amicizia e di crescita spirituale. Dopo il Sinodo, difatti, le diocesi marchigiane si stanno già preparando per la Giornata mondiale della gioventù, in programma a Panama nel gennaio prossimo. “La grande bellezza di queste settimane estive che PerMilleStrade ci accingiamo a percorrere – conclude don Sabatini – risiede nel fatto che l’obiettivo non è quello di creare un evento dagli effetti speciali, bensì, passo dopo passo, di

porci senza clamore come Chiesa attenta e in umile accompagnamento dei ragazzi e dei loro interrogativi.

Camminare da pellegrini, in fondo è questo: dialogare, mettersi in relazione con l’altro, sudare e sopportare il sacrificio mano nella mano. L’efficacia logistica è fondamentale, ma la cosa che più ci rende fieri è l’essere riusciti a predisporre questo ‘clima’ di vera pastorale integrata in grado di mettersi al fianco dei giovani”.

Quegli stessi a cui il Santo Padre guarda con fiducia, in attesa di incontrarli dal vivo. Fu proprio lo stesso Francesco, nell’incontro pre-sinodale del marzo scorso, a citare il Messaggio ai giovani del Concilio Vaticano II che, ancora oggi, rappresenta “uno stimolo a lottare contro ogni egoismo e a costruire con coraggio un mondo migliore, un invito a cercare nuovi cammini e a percorrerli con audacia e fiducia, tenendo fisso lo sguardo su Gesù e aprendosi allo Spirito Santo, per ringiovanire il volto stesso della Chiesa”.

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