Per mille strade/Basilicata. Il cammino è fatica e sfida per tornare alle cose essenziali

Cammini diversi dalle sei diocesi della Basilicata condurranno al Santuario di Santa Maria di Fonti, nei pressi di Tricarico. Lì si ritroveranno, il 10 agosto, oltre trecento giovani assieme ai vescovi lucani, a conclusione di “Per mille strade”, la fase di avvicinamento alla due giorni romana che culminerà nell’incontro con Papa Francesco in vista del Sinodo. E quello di Fonti sarà l’ultimo momento di preghiera e festa prima del viaggio verso Roma, l’11 e 12 agosto

(Foto: Siciliani-Gennari/Sir)

Cammini diversi dalle sei diocesi della Basilicata condurranno al Santuario di Santa Maria di Fonti, nei pressi di Tricarico. Lì si ritroveranno, il 10 agosto, oltre trecento giovani assieme ai vescovi lucani, a conclusione di “Per mille strade”, la fase di avvicinamento alla due giorni romana che culminerà nell’incontro con Papa Francesco in vista del Sinodo. E quello di Fonti sarà l’ultimo momento di preghiera e festa prima del viaggio verso Roma, l’11 e 12 agosto.

Tricarico: Santuario Santa Maria di Fonti

“Abbiamo scelto questo luogo mariano perché centrale rispetto a tutte le sei diocesi”, spiega al Sir don Carmine Lamonea, responsabile della Pastorale giovanile regionale. I giovani non potranno contare su un’app ma su una più tradizionale “carta del pellegrino”, che nelle diverse tappe riceverà i timbri delle varie parrocchie fino ad arrivare a Fonti, dove i ragazzi otterranno l’attestato finale. Il modello è quello del Cammino di Santiago de Compostela.

“La carta del pellegrino è come un diario di bordo, una carta che attesta una parte della propria vita. È anche memoria. Ricorda il percorso fatto, le persone incontrate, i volti conosciuti e le persone incontrate”.

La diocesi di Matera-Irsina propone un cammino “dai sassi alla Pietra angolare”, visitando i luoghi simbolo della spiritualità e dell’arte del territorio come il Santuario della Madonna della Porticella in Contrada Conche (Miglionico), il Polittico di Cima da Conegliano nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Miglionico, fino ad arrivare al Santuario di Santa Maria di Fonti. Durante il cammino si approfondirà la figura di Maria Marchetta, serva di Dio, originaria di Grassano. “Matera è famosa per i sassi – spiega don Lamonea – ma la cosa veramente importante è la Pietra angolare, Cristo. Quindi viene proposto un particolare cammino di conversione. In una realtà distratta dal turismo, vogliamo richiamare i giovani all’essenziale”.

Matera

Tre i cammini organizzati dalla diocesi di Potenza. Il primo prenderà il via il 6 agosto da Castelgrande e sarà lungo 80 chilometri; il secondo, il 7 agosto, da Brienza per una lunghezza di 60 chilometri; il terzo, l’8 agosto, da Acqua dei Pastori (Viggiano). Il primo e il secondo avranno in comune la parte finale. Il punto d’incontro, prima di giungere al Santuario di Fonti, sarà Potenza, il 9 agosto. “In media si tratta di percorrere 16 chilometri a piedi al giorno passando per vari paesi anche molto vicini tra loro, i pellegrini saranno ospiti di parrocchie e famiglie”.

Cammineranno insieme i giovani delle diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa e Acerenza. Partendo da Forenza, raggiungeranno Pietragalla e Tolve, prima del Santuario di Fonti. Avrà un titolo, invece, il cammino della diocesi di Tursi-Lagonegro: “Basilicata Coast to Pope”. I giovani partiranno da Policoro per arrivare a Maratea. Il pellegrinaggio vedrà alcune soste in luoghi d’arte e di spiritualità come il Santuario della basilica di Anglona del XI secolo, il Santuario Orsoleo del XIII secolo, il Santuario San Biagio al Cristo di Maratea.

Infine, il cammino della diocesi di Tricarico, che si svolerà in tre tappe da 11 chilometri, tra il 6 e l’8 agosto, partendo da Accettura e attraversando Oliveto Lucano e Garaguso, prima di giungere al Santuario di Fonti, dove il 10 agosto “si avrà la possibilità di condividere i vari percorsi fatti nelle diocesi, mentre l’Eucaristia verrà celebrata dai sei arcivescovi e vescovi lucani”. “La sera è prevista una testimonianza e, per tutta la notte, il tempo personale per l’adorazione eucaristica e per le confessioni”. Di mattina presto si partirà per Roma.

(Foto: Siciliani-Gennari/Sir)

Secondo il responsabile della Pastorale giovanile regionale, c’è un forte nesso tra il cammino e il Sinodo. “Il cammino vuol dire crescita.

I giovani sono sulla strada e cercano di capire quale direzione dare alla propria vita

– afferma don Lamonea -. Per cui mettersi in cammino significa alzarsi dalle comodità e uscire dalle stanza in cui ci chiudiamo per cercare di mettersi in gioco. Il cammino è fatica e sfida, tornare alle cose essenziali. Quindi, ha una teologia della vita straordinaria. Gesù era in cammino. È compito di noi cristiani metterci in cammino con lui”.

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