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In morte del cardinale Karl Lehmann. L’amico Walter Kasper: un compagno fedele nella teologia, nel ministero vescovile e nell’impegno ecumenico

Il cardinale Walter Kasper ricorda al Sir l’amico scomparso ieri mattina (11 marzo), a Magonza, all’età di 81 anni. Insieme furono elevati alla dignità cardinalizia da Papa Giovanni Paolo II nel concistoro del febbraio 2001. Con loro anche Jorge Mario Bergoglio. Kasper racconta l’amicizia e la condivisione teologica

Con il cardinale Karl Lehmann ho perso un amico e un compagno fedele nella teologia, nel ministero vescovile e nell’impegno ecumenico.

Sin dagli anni Sessanta abbiamo cooperato nella teologia; le nostre visioni sulle basi della comune esperienza del Concilio Vaticano II erano molto vicine: una teologia fondata sulla Bibbia, che ne è l’anima; una teologia plasmata dalla tradizione della Chiesa come una sorgente vivente; e una teologia per l’oggi, che interpreta i segni dei tempi ed è dialogante con le altre Chiese, le religioni, la filosofia moderna e i problemi del nostro tempo.

In questo modo Karl Lehmann, da vescovo e presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi, è stato per più di due decenni il volto della Chiesa cattolica in Germania, un volto veramente umano e sorridente, spesso meglio conosciuto di molti politici e stars.

Insieme abbiamo lavorato per il rinnovamento, il cosiddetto aggiornamento, della Chiesa e, in questo contesto, anche combattuto alcune dispute nella Chiesa. Talvolta, Karl Lehmann è stato mal interpretato come se fosse un liberale; in realtà era un radicale, che con grande fermezza voleva dare testimonianza del Vangelo nel mondo di oggi. Il suo motto era: “State saldi nella fede”. Adesso preghiamo perché sia saldo nelle braccia del padre misericordioso. R.I.P.

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