I ragazzi delle tende

Crevalcore: adolescenti e giovani accanto ai più piccoli

Non ci saranno le due settimane di "Estate ragazzi", il grest estivo organizzato dalla parrocchia… ma un mese intero, e per di più aperto gratuitamente a tutti i bambini e ragazzi del paese. La scommessa per questa "estate in progress" è della parrocchia di Crevalcore, all’estremo Nord della Chiesa di Bologna, quando il confine della diocesi s’incunea tra il ferrarese a destra e il modenese a sinistra.

Si riduce la zona rossa. Dopo la scossa del 29 maggio tutto il centro del paese è stato transennato, diventando "zona rossa", gli abitanti accampati in sistemazioni di fortuna o sotto le tende grigio-verdi della Folgore, al campo sportivo. Una tenda è pure la caserma dei Carabinieri, in piazza Bologna, con la bandiera italiana e quella europea all’entrata: quella che "fu la caserma" – come dice un militare – era nel centro ed è danneggiata, forse irrimediabilmente. Tra le vie deserte due carabinieri camminano sotto il sole: le case ora disabitate vengono sorvegliate giorno e notte per evitare furti. Con le verifiche, però, "molte case del centro sono dichiarate agibili e ora si sta restringendo la zona rossa", racconta al Sir il parroco di Crevalcore, don Adriano Pinardi, appena rientrato da una riunione con le istituzioni e i Vigili del fuoco. Perché non altrettanto si può dire delle chiese: nel paese vi sono quella parrocchiale e 5 oratori, ma "tutte sono inagibili. Solo nella chiesa principale sono lesionate la facciata e le pareti laterali, è caduta la croce dalla cuspide, all’interno cono crollati in parte i soffitti delle navate laterali e si vedono le capriate di legno…". I segni della devastazione del terremoto sui luoghi di culto anche qui sono destinati a durare a lungo, e di sicuro "per tutta l’estate celebreremo sotto un tendone all’asilo Stagni", conferma il parroco. Dopo non si torna certo in chiesa, ma si cercherà un luogo adatto al coperto per i mesi invernali, "vicino al paese affinché gli anziani possano venirci senza difficoltà". La scuola materna è l’unico edificio della parrocchia rimasto – seppur parzialmente – agibile, ed è qui che la scorsa settimana l’arcivescovo di Bologna è venuto a celebrare l’Eucaristia.

Animazione in tendopoli. Sotto quel tendone "montato nei giorni scorsi, perché prima era all’interno della zona rossa e non potevamo recuperarlo", ora vi sono anche i ragazzi della parrocchia, con la maglia blu di "Estate ragazzi", che assieme al cappellano organizzano l’attività. "Doveva durare due settimane dopo la fine della scuola come l’anno scorso, quando abbiamo avuto 230 bambini e ragazzi; ora invece abbiamo deciso di aprirla a tutto il paese come servizio alle famiglie e ai ragazzi", spiega il parroco. Non si sa quanti saranno i partecipanti: di sicuro tanti sono andati via col terremoto, ma altrettanti – anche non cattolici – sono nel campo d’accoglienza, o nelle tende per strada. Divise per fasce d’età, le attività si terranno in tre punti del Paese. L’animazione, in verità, è già cominciata "con i ragazzi della tendopoli", precisa il diacono Michele Zanardi. Nel campo sportivo c’è un’area recintata, all’interno della quale si può entrare solo con il tesserino giallo di chi dorme in tenda (mentre altri hanno un tesserino arancione perché sono sistemati nelle carrozze ferroviarie), ma tutt’attorno l’accesso è libero e i giovani della parrocchia – che hanno cominciato le vacanze in anticipo a causa del sisma – "vanno a volte tutto il giorno, altre solo qualche ora, alternandosi con le diverse realtà del territorio", per far giocare i più piccoli. Ma non c’è solo gioco, e dal momento che le scuole sono chiuse "abbiamo organizzato la preparazione per l’esame di terza media (che sarà solo orale nei luoghi del terremoto, ndr) sotto un tendone", ricorda il diacono. Tanti professori sono venuti a dare una mano per i ripassi e "per i ragazzi è un’occasione per ‘distrarsi’ dalle conseguenze del terremoto e rivedersi".

L’ospitalità in campagna. Se tanti bimbi sono andati via con le loro famiglie, o presso parenti, per alcuni di quelli rimasti al centro sportivo il Comune ha ricevuto la disponibilità della foresteria di Settefonti, nel Parco dei Gessi a Ozzano Emilia, per un campo estivo. "Da domenica sono arrivati 19 bambini di varie nazionalità, dai 5 agli 11 anni", spiegano i responsabili dell’iniziativa, che prevedono una turnazione settimanale degli ospiti per almeno tre settimane e, nei prossimi giorni, ne attendono "altri 5 o 6 con due mamme" per coprire i 25 posti a disposizione. A gestire la struttura la Comunità del parco dei Gessi bolognesi e i Comuni di San Lazzaro, Ozzano, Pianoro e Bologna, oltre alla comunità montana. Per arrivarci, da Crevalcore, ci vuole un’ora di viaggio in auto e gli ultimi chilometri sono immersi nel verde della campagna bolognese. Nel parco davanti alla foresteria alcune tende, ma non per dormire: riparano dal sole i bambini che giocano. "C’è stato un grande slancio di generosità da parte di tantissime associazioni", spiegano i responsabili, mentre ad animare i più piccoli sono "ragazzi delle scuole medie superiori di Bologna e San Lazzaro, e nello specifico il Galvani, il Mattei e il Fermi, tutti volontari". La solidarietà, qui, non va in vacanza.

a cura di Francesco Rossi, inviato Sir a Crevalcore

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