“L’Istituto per le Opere di religione ha personalità giuridica canonica pubblica. Esso ha sede nello Stato della Città del Vaticano e non ha filiali, né succursali. Scopo dell’Istituto è di provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili ed immobili ad esso trasferiti o affidati da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione o di carità. L’Istituto pertanto accetta beni con la destinazione, almeno parziale e futura, di cui al precedente comma, secondo le modalità legittimamente stabilite. L’Istituto può accettare depositi di beni da parte di enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. L’Istituto è responsabile della custodia e dell’amministrazione dei beni ricevuti. Tale responsabilità è disciplinata dalle norme del diritto canonico, da quelle vigenti nello Stato della Città del Vaticano, dalle disposizioni del presente Statuto e del Regolamento attuativo”. È quanto dispone, nei suoi primi tre articoli, il nuovo Statuto dell’Istituto per le Opere di religione, rinnovato da Papa Francesco con Chirografo in data 8 agosto, ma pubblicato oggi dal Bollettino della sala Stampa della Santa Sede.
Per quanto riguarda l’organizzazione dell’Istituto, dopo aver elencato gli organi dell’Istituto medesimo – la Commissione cardinalizia, il prelato, il Consiglio di sovrintendenza, la Direzione – lo Statuto specifica la composizione e le funzioni di ogni organo.
Tra le principali novità emerge l’introduzione di un revisore esterno, che può essere una persona fisica o una società, per la verifica dei bilanci secondo standard internazionali riconosciuti. Negli organi dell’Istituto non ci sono più, dunque, i tre revisori interni, la cui carica era sempre rinnovabile. Il revisore esterno viene nominato dalla Commissione cardinalizia su proposta del Consiglio di Sovrintendenza e svolge il suo incarico per un periodo di tre esercizi consecutivi, rinnovabile una sola volta. Ha il compito della revisione legale dei conti: esprime “con apposita relazione il giudizio sul bilancio dell’Istituto”, “esamina tutti i libri e documenti contabili”, “riceve dall’Istituto e a questo può chiedere ogni informazione utile alla propria attività di revisione”.
Un capo dello Statuto, infine, è dedicato al personale. Lo Statuto si conclude con la precisazione che “sono abrogati lo Statuto del 1° marzo 1990 dell’Istituto per le Opere di eeligione e ogni altra disposizione contraria a questo Statuto” e “per quanto non disposto da questo Statuto si osservano le vigenti disposizioni canoniche”.