Il sistema dell’economia torinese attende una convocazione da parte del Ministero per lo sviluppo economico per discutere, sulla base di dati certi, del destino della nuova linea ferroviaria Tav Torino Lione. È quanto stabilito alla fine di un incontro che si è svolto oggi in Camera di commercio a Torino fra le 33 sigle associative – che raccolgono industria, artigianato, commercio, agricoltura, cooperazione, ordini professionali e lavoratori di categoria -, i cui associati hanno preso parte alla manifestazione del 10 novembre scorso in piazza Castello a Torino. Preso atto degli inviti informali da parte della sindaca Chiara Appendino e di quanto dichiarato dal ministro per lo sviluppo economico, Luigi Di Maio, le associazioni hanno stabilito che “in attesa di convocazioni formali, ad oggi non ancora pervenute, quella del Governo è l’unica sede di confronto, collegata anche alle richieste formalmente fatte avere al Governo per tramite del Prefetto di Torino, nella quale discutere dell’opera sulla base di dati certi e incontrovertibili”.
Intanto, dopo le dichiarazioni del commissario di Governo e presidente dell’Osservatorio Torino Lione, Paolo Foietta, circa il danno erariale di 75 milioni al mese che sarebbe provocato da dicembre dal blocco dei cantieri, è arrivata anche una presa di posizione da parte della Commissione Ue.
“Come per tutti i progetti della Connecting Europe Facility se ci sono ritardi nella loro realizzazione questi possono vedere una riduzione dei fondi forniti”.