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(Bruxelles) A sostegno dell’Italia sono scesi in campo, al Consiglio europeo, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il neo presidente francese Emmanuel Macron. Al termine del summit, infatti, nel corso di una conferenza stampa congiunta (a sottolineare il tandem franco-tedesco alla guida dell’Ue), Merkel ha dichiarato che si registrano “progressi costanti” nella lotta contro le cause dell’immigrazione e per il sostegno dei Paesi africani, e sul controllo delle frontiere esterne”, mentre “non ci sono progressi nella questione della ripartizione interna all’Ue” dei rifugiati. “La solidarietà – ha aggiunto la cancelliera – tra Paesi Ue è una questione importante” e “tutti gli Stati membri devono essere solidali”. Le posizioni sono apparse distanti al vertice, tanto che i lavori sono stati interrotti a metà mattina, ritardando la conclusione del summit al primo pomeriggio. In particolare sono emersi nuovamente i distinguo da parte dei Paesi Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) che non intendono aprire le porte ai profughi. Sul tema Macron ha affermato: “Sui migranti non abbiamo ascoltato l’Italia sull’ondata che stava arrivando” e ora “servono regole comuni Ue sia che si tratti della rotta balcanica sia di quella libica”.