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“Vestire chi è nudo” vuol dire “restituire dignità a chi è nudo”. Lo ha spiegato il Papa al termine dell’udienza di oggi, ricordando che a questa opera di misericordia corporale si risponde “certamente dando dei vestiti a chi ne è privo, ma pensiamo anche alle donne vittime della tratta gettate sulle strade, o agli altri, troppi modi di usare il corpo umano come merce, persino dei minori. E così pure non avere un lavoro, una casa, un salario giusto, o essere discriminati per la razza o per la fede”. “Sono tutte forme di nudità di fronte alle quali come cristiani siamo chiamati ad essere attenti, vigilanti e pronti ad agire”, l’appello di Francesco.