“Le Caritas nei Paesi nordici sono preoccupate per il recente inasprimento delle politiche di asilo nei loro Paesi. Chiediamo ai nostri governi di fermare la gara a chi ha la politica più rigorosa in materia di asilo e di contribuire a trovare soluzioni europee”. Così si legge in un documento congiunto che Caritas di Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca hanno redatto in un incontro a Stoccolma nei giorni scorsi. La richiesta è “di essere forze trainanti per una nuova politica dei rifugiati”. Una “risposta nuova” alla situazione dei rifugiati vuol dire pensare a “più solidarietà tra gli Stati europei e tra la gente, e non a confini più chiusi”. Rispettare la convenzione sui rifugiati significa garantire che “tutti coloro che fuggono dalle condizioni precarie del proprio Paese d’origine possano stare” in un’altra nazione “fino a quando il loro ritorno a casa non è sicuro”. Significa inoltre lavorare “per una rapida integrazione, dando la possibilità di imparare la lingua, avere accesso all’istruzione e al lavoro”. Le Caritas sottolineano anche la necessità di agire per “combattere il pregiudizio, l’odio e il razzismo”. Sul piano politico, alcune richieste: sostituire il regolamento Dublino con un nuovo sistema di distribuzione delle responsabilità; aprire di vie di fuga sicure e legali verso l’Europa; introdurre visti umanitari il cui obbligo possa essere revocato se la situazione umanitaria lo richiede; rendere più semplice il ricongiungimento delle famiglie.